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PROVA FUORISTRADA

Porsche Cayenne e fuoristrada: barzelletta o meraviglia?

Da sempre criticati per essere usati solo in città, ci siamo cimentati in percorsi assai impervi con il simbolo dei SUV di lusso tutto casa-ufficio e niente fango: la Porsche Cayenne.
Dirk Deckbar
Porsche Cayenne e fuoristrada: barzelletta o meraviglia?
Da sempre criticati per essere usati solo in città, ci siamo cimentati in percorsi assai impervi con il simbolo dei SUV di lusso tutto casa-ufficio e niente fango: la Porsche Cayenne.
SEELISBERG - Molti dei suoi proprietari probabilmente non lo sanno, ma la Cayenne sa anche essere un ottimo fuoristrada. No, non è uno scherzo. Chi segue attentamente il mondo dell’automobile e più in particolare quello de...

SEELISBERG - Molti dei suoi proprietari probabilmente non lo sanno, ma la Cayenne sa anche essere un ottimo fuoristrada. No, non è uno scherzo. Chi segue attentamente il mondo dell’automobile e più in particolare quello dei fuoristrada avrà sicuramente letto già al debutto del primo modello che oltre alle qualità stradali davvero eccelse per un veicolo di tale mole e massa, con i dovuti settaggi (altezza da terra, blocco differenziali, rapporti ridotti) sapeva arrampicarsi un po’ ovunque.

I PICCOLI AIUTANTI - Questa capacità è stata mantenuta, come abbiamo constatato, anche sul modello nuovo. A differenza dell’antenata, molte delle selezioni “meccaniche” da adottare prima di cimentarsi in percorsi accidentati avvengono per via elettronica. Per avventurarci nel parco off-road del Seelisberg abbiamo semplicemente attivato una tra le tre modalità fuoristrada del PTM (Porsche Traction Management) e aumentato l’altezza da terra. Iniziando dai percorsi più semplici e meno ripidi, la “nostra” Cayenne S ha iniziato a muoversi con prevedibile facilità ma non altrettanta agilità, visto che bisogna sempre tenere aperti entrambi gli occhi per riuscire a passare attraverso le strette mulattiere con un veicolo così grande.

IL TRUCCO? NON RISPARMIARE L’ACCELERATORE - Quando la strada si è fatta decisamente più ripida e ulteriormente inasprita da un fondo stradale sul quale appoggiavano solo due ruote, il SUV svevo ha dato un’ottima dimostrazione di come i vari sistemi elettronici ripartissero la potenza sulle ruote con maggiore aderenza, uscendo con relativa facilità da situazioni piuttosto spinose. Sulle salite più impervie e con fondo particolarmente accidentato, l’unica miglioria, per così dire, poteva essere la scelta del propulsore. Nonostante la massiccia cilindrata di 4'800 cm3, per far si che i 500 Nm di coppia si facessero vivi era necessario premere l’acceleratore con una discreta insistenza, aiutandovi comunque al 100%, ma nelle precedenti esperienze in fuoristrada un propulsore Diesel in un certo senso si è dimostrato più a suo agio e più facilmente sfruttabile.

ELETTRONICA BATTE UOMO - Dopo la salita inizia la discesa, e dove inizia la discesa interviene il relativo assistente. Un piccolo pulsante, situato sotto i selettori per le sospensioni, fa si che la vettura freni da sola nelle pendenze particolarmente elevate, anche con fondo sdrucciolevole o fangoso, senza che il guidatore debba toccare alcun pedale. Potete provarci finché volete, ma questo aiuto è molto più efficace che un qualsiasi tentativo “umano” nel premere il semplice pedale del freno.

SICUREZZA DI SÈ - Dopo l’ennesima prova delle sue capacità, la Cayenne mostra nuovamente la sua dichiarata polivalenza. Da noi intervistato, un istruttore della Porsche Driving School di Leipzig afferma: “Eccetto situazioni nevose, saranno davvero pochi i proprietari che effettueranno dei percorsi così accidentati come quelli che avete fatto. Alla consegna del veicolo o anche in un secondo momento, i clienti della Cayenne hanno la possibilità di effettuare più corsi incentrati sul fuoristrada sfruttando al 100% le capacità del veicolo. Anche se probabilmente non lo faranno più “privatamente”, questo aumenta la loro consapevolezza che possono, se del caso, affrontare situazioni difficili e soprattutto aumenta la loro sicurezza e le loro capacità nel farlo.”

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