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L'OSPITE

L’Ecocentro di Capriasca sopprime l’angolo di scambio dell’usato

Erna Klossner Notari
L’Ecocentro di Capriasca sopprime l’angolo di scambio dell’usato
Erna Klossner Notari
Che il comune si vantasse di essere il primo in Ticino con il marchio di Fair Trade (“comune del commercio equo”), ma che non mostrasse sensibilità per la questione ecologica (vedi storia del riale Predabuglio), già lo si sa...

Che il comune si vantasse di essere il primo in Ticino con il marchio di Fair Trade (“comune del commercio equo”), ma che non mostrasse sensibilità per la questione ecologica (vedi storia del riale Predabuglio), già lo si sapeva.

Ma il dietrofront (comunicato in maniera molto indiretta sull’ultimo Info raccolta rifiuti 2019) del comune di Capriasca concernente l’angolo di cambio dell’usato all’interno dell’Ecocentro (promosso pure dall’ACSI) ha dell’assurdo. L’angolo dell’usato aveva lo scopo di dare ancora una chance alle migliaia di oggetti ancora funzionali o riutilizzabili che sono quotidianamente depositati all’Ecocentro. Le funzioni di questo spazio erano molteplici: dalla possibilità di recuperare oggetti in modo gratuito alla riduzione del volume (e costo) dei rifiuti da smaltire, passando dal sociale (luogo di scambio, funzione educatica, ecc.). L’angolo dell’usato era un tentativo, di facciata, di contenere il problema maggiore del sovra spreco di oggetti e merce di uso quotidiano. Si preferisce l’ordine tra le benne, la possibilità di smaltire in modo praticamente illimitato ed il foraggiamento conseguente di impianti di smaltimento ad una politica di contenimento (minima, ma almeno presente) di sprechi e di redistribuzione. Una vergogna! Sembra che il veder persone (da ogni provenienza) portar via oggetti dia molto fastidio.

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