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L'OSPITEPolo Sportivo: rompiamo gli indugi, è ora di dare un segnale chiaro!

05.03.20 - 09:43
Lorenzo Beretta Piccoli (PPD), Andrea Sanvido (Lega) e Raide Bassi (UDC)
Città di Lugano
Polo Sportivo: rompiamo gli indugi, è ora di dare un segnale chiaro!
Lorenzo Beretta Piccoli (PPD), Andrea Sanvido (Lega) e Raide Bassi (UDC)

LUGANO - Con il completamento del processo aggregativo, Lugano è entrata a far parte del prestigioso club delle dieci principali città svizzere. Ciò implica necessariamente anche un’accresciuta responsabilità politica nel saper pianificare il futuro del comune e della regione tutta. In quest’ottica è fondamentale disporre di visioni e strategie di lungo termine che devono, nel limite del possibile, essere perseguite nel tempo. A Lugano un passo importante in questa direzione è stato fatto anni fa con la definizione dei tre grandi progetti dei poli culturali, sportivo e congressuale. Il primo è stato realizzato, mentre gli altri due stentano a decollare. Il prossimo 23 marzo il Consiglio Comunale sarà chiamato a votare il credito di progettazione per il polo sportivo. Si tratta di una tappa preliminare significativa che, ci permetterà di avvicinarsi alla fase realizzativa in conformità alle scadenze dettate dalla Swiss Football League. A fronte di un progetto di tale portata, riteniamo sia giunto il momento di mettere da parte le lotte partitiche e di dare un forte segnale di consenso politico a favore del polo sportivo. Segnale che riveste particolare importanza anche nell’ottica della collaborazione con i privati che lecitamente si attendono decisioni e passi avanti concreti. Lugano non ha la forza finanziaria per portare avanti da sola questi progetti e per poter contare sui privati dobbiamo essere pronti a conciliare gli interessi delle due parti. A questo proposito, seppur condividiamo le preoccupazioni di chi teme le ripercussioni sul centro dello spostamento dell’amministrazione cittadina, è importante rilevare che lo stabile in via della Posta già oggi non risponde più alle esigenze dell’amministrazione e che, quindi, indipendentemente dallo scenario, nuove soluzioni andranno giocoforza perseguite. In definitiva la vera domanda non è “cosa non ci sarà più nel palazzo in via della Posta”, ma piuttosto “cosa ne sarà del palazzo in via della Posta”. La palla è su questo tema nel campo del Municipio ed è palese che ci aspettiamo delle risposte innovative in grado di convincere anche esperti di Espace Suisse. Si tratterà ad ogni modo di un messaggio separato che verrà esaminato dal Consiglio Comunale a tempo debito e che non deve condizionare la delibera sul credito di progettazione del polo sportivo.

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