Massimo Bartolini, candidato al Consiglio Comunale e al Municipio di Lugano, Movimento Ticino&Lavoro / Lista 4
L’emergenza Covid-19 sta cambiando molte delle nostre abitudini di tutti i giorni, come preannunciato dal Consiglio di Stato, anche le prossime imminenti elezioni comunali non fanno eccezione.
Nella giornata di oggi (lunedi 16 marzo) il Dipartimento delle istituzioni, dopo colloquio coi vari municipi, avvenuto sabato 14 marzo, prenderà la decisione sullo svolgersi delle elezioni comunali del prossimo 5 aprile. L’ipotesi più probabile sarà il regolare svolgimento del voto e dello scrutinio, anche se molto probabilmente con delle procedure più lunghe del solito.
Questa decisione andrebbe anche incontro a quanto dichiarato da alcuni presidenti cantonali di partito, in quanto i partiti stessi e i candidati hanno investito molto a livello finanziario, di tempo ed energie, in una campagna elettorale molto anomala. Il posticipo al 30 giugno 2020 non avrebbe comunque garantito l’attenuarsi dell’emergenza Covid-19, inoltre avrebbe significato costi supplementari, per i partiti e i suoi candidati, in un periodo che non si preannuncerà molto complicato nel reperire risorse finanziarie, in vista della crisi che si verrà a creare nei prossimi mesi.
Chiaramente molto dipenderà dall’evolversi della situazione epidemica, ma alcune soluzioni potrebbero essere facilmente adottate, come un prolungamento degli orari di apertura dei seggi, fino alle 14:00, che garantirebbe probabilmente un tempo sufficiente a chi di regole di reca presso i seggi, preferendolo al voto per corrispondenza e darebbe a tutti la possibilità di esercitare il proprio diritto di voto.
Dal lato delle precauzioni sanitarie sarebbe oltremodo ottimale dotare i vari seggi di guanti in lattice, mascherine, liquido disinfettante e di demarcatori di distanza (come avvenuto in Francia). All’entrata degli uffici elettorali dotarsi di personale di sicurezza addetto al controllo delle entrate, per evitare gli assembramenti all’interno degli uffici elettorali.
Delle soluzioni alternative, come queste, non dovrebbero creare eccessivi problemi e costi ai vari comuni, ma garantirebbe un’adeguata protezione sia per i funzionari incaricati sia per i cittadini.
Successivamente ritengo nessuno può mettere in discussione l’entrata dei nuovi organi, esecutivi e legislativi se, per le serie problematiche note dovute all’emergenza sanitaria, tardasse di qualche settimana, preferendo uno svolgimento e uno scrutinio del voto nella massima sicurezza.
Inoltre ci tengo a precisare che non spetta a nessun partito e movimento, decidere sulle misure da adottare, di quanto sopra esposto, in questa fase delicata che affligge e preoccupa il nostro Cantone.