Filippo Ferrari Economista, Vacallo
Il propagarsi del virus COVID19 sta mettendo a dura prova ormai quasi tutti gli Stati del mondo; chi prima e chi dopo (purtroppo) sta approntando le dovute misure a tutela dei propri cittadini e del proprio sistema sanitario, a forte rischio collasso in caso di contagio rapido ed incontrollato. Sebbene la salute dei cittadini ricopra la massima priorità, non bisogna tuttavia sottovalutare l’importanza di preservare, nel limite del possibile, anche la salute del nostro tessuto economico e di tutti gli attori (e lavoratori) che lo compongono.
L’intero sistema economico è messo a dura prova da questo difficile momento. Non si parla solo delle grandi aziende svizzere, maggiormente attrezzate per affrontare e superare momenti di crisi come questo, ma sono soprattutto le piccole e medie imprese e tutte le categorie di lavoratori indipendenti ed artigiani – che rappresentano una parte fondamentale della nostra economia - ad aver bisogno di un intervento massiccio e tempestivo da parte dello Stato!
In tutta onestà non riesco a capire come – a distanza di giorni dalla decisione di chiudere scuole, commerci e numerose attività – da parte delle istituzioni e della Banca nazionale svizzera non siano ancora arrivate comunicazioni rassicuranti in tal senso. Le misure fin qui intraprese non rappresentano che una minima parte di quanto deve essere fatto e non danno alcuna garanzia a chi oggi si trova in serie difficoltà economiche e non esclude, con il perdurare della crisi, di dover chiudere i battenti! Bisogna dare sostegno e sollievo ad aziende ed indipendenti, evitando un tracollo dei consumi interni, stanziando subito ingenti fondi a garanzia del pagamento degli stipendi per tutti i lavoratori colpiti da questo momento di crisi. Bisogna scongiurare una spirale devastante nella quale aziende e famiglie si trovano senza denaro e quindi impossibilitate a far fronte ai numerosi impegni assunti (pigioni, stipendi, premi cassa malati, leasing, interessi bancari, bollette, etc.) come pure, nel peggiore dei casi, agli acquisti dei beni di prima necessità.
La Svizzera è una delle nazioni meno indebitate al mondo ed ha la totale libertà di definire la propria politica monetaria senza vincoli o restrizioni; in un contesto che presenta tassi di inflazione molto bassi (presto forse negativi) ed una pressione crescente sul franco svizzero, la possibilità di “stampare moneta” per immettere liquidità nel sistema rappresenta una misura efficace e con effetti immediati.
La gravità di questo momento impone scelte coraggiose, straordinarie e tempestive; dalla mia Nazione mi aspetto questo! Temporeggiare oltre (come già fatto per altre decisioni) potrebbe avere effetti ancor più devastanti di quanto già oggi non lo siano.