Matteo Muschietti, Municipale resp. Dicastero Ambiente, Comune di Coldrerio
Finalmente piove, sui tetti della case, sulle strade, sulle cose, sulla gente, in modo discreto.
Il rumore della pioggia a volte tenue, a volte un po’ scrosciante, si fa sentire: è musica per la nostra terra arsa e polverosa. Sono 4 settimane che non piove più, mentre in questo periodo la precipitazioni in Ticino erano frequenti e abbondanti. Qui nel Mendrisiotto esiste il detto” aprile tutti i giorni un barile “, anche se quest’anno non è così. I campi di grano sono lì, immobili, e le timide spighe sono lunghe ma con pochi chicchi. Un altro proverbio, che suona come un monito, dice “ april pulverent tanta spiga e poc furmet “, e così probabilmente sarà.
Gli uccelli sono attivi e godono di questa pioggia che oltre rinverdire i prati che si presentavano ancora di color giallastro porta in superficie i lombrichi, permettendo ai merli di banchettare.
Ascolto la pioggia e mi assopisco sulla sedia del mio balcone.
Anche gli orti appena vangati, vanto della nostra popolazione qui nel Mendrisiotto, con la pioggia cambiano colore e le cipolle seminate possono affacciarsi bucando la terra che prima era dura per la siccità.
Il ciliegio, il melo e il fico, con il cadere della pioggia, si sono riempiti di mille foglie presentandosi come in piena primavera.
Ora si spera che maggio sia un mese temperato con precipitazioni, ma a quanto dicono gli esperti avremo un’estate torrida come nel 2003. Ecco l’importanza di intervenire tutti insieme e subito per limitare al massimo l’aumento di temperatura che toccherà tutte le regioni del nostro Cantone.
Forse l’attuale situazione drammatica dovuta al coronavirus ci farà diventare più saggi, e daremo più spazio alle cose che contano, come la salvaguardia del nostro bel Ticino, con interventi mirati per tamponare subito il cambiamento climatico, vero dramma che sopravvivrà a tutte le epidemie rischiando di decretare la nostra fine.