Giovanni Cossi, Sindaco di Vernate
È ormai chiaro a tutti che abbiamo vissuto due mesi fra contraddizioni e confusione nonché di comunicazioni a dir poco pasticciate a tutti livelli.
Di una cosa siamo comunque certi e di questo dobbiamo essere orgogliosi che le nostre autorità cantonali e tutti gli addetti alla sanità sono riusciti a evitare il dramma di una messa in crisi del sistema sanitario.
Ho l’impressione che più difficile sarà superare gli ostacoli per la dura ripresa del sistema economico e finanziario. Ci vorranno anni per recuperare il tonfo del PIL Cantonale e di tutto ciò che ne consegue i gettiti fiscali che presumibilmente cadranno ai livelli del 2013. La messa in crisi del sistema perequativo, pensiamo solo che la Città di Lugano potrebbe incassare circa 190 Mio di imposte a fronte dei 250 attuali certamente i calcoli andranno ponderati con una diminuzione del 25 % rispetto agli ultimi dati consolidati. La coperta sarà più corta per tutti e molti Comuni saranno costretti ad aumentare il moltiplicatore in un momento in cui tutti sono in palese difficoltà. Chiaramente molti Comuni saranno costretti ad aggregarsi loro malgrado per creare massa critica, qui la politica dovrà avere il coraggio del salto di qualità e abbandonare il concetto “le aggregazioni devono provenire dal basso”.
Fatte queste considerazioni entro nel merito dell’idea.
Premesso che la storia sia nostra maestra di vita, ma ce ne ricordiamo solo quando cui fa comodo, basta ripercorrere le varie epidemie-pandemie di cui abbiamo memoria senza tornare alla peste di Milano, La Sars, l’ebola, la Spagnola e ora il Coravirus.
Senza essere né virologo né medico ma da semplice Cittadino penso di poter dire che ormai con una certa regolarità il futuro non mancherà di riservarci brutte sorprese dal profilo pandemico.
A questo punto è legittimo porci la domanda: Ma tutte le volte che arriva una pandemia dobbiamo correre e rincorrere soluzioni per contenerne gli effetti ?
L’dea che chiama in campo scienziati, architetti, costruttori di trasporto per mezzi pubblici e politici e quella di studiare e obbligare poi tutte le costruzioni pubbliche a dotarsi di un sistema di disinfezione automatica degli ambienti chiusi.
Certamente non servirà per abbatter il futuro virus ma servirà a rallentare la sua propagazione e di conseguenza ad abbassare il livello del famoso picco. Oltre a ciò permetterà una riapertura più rapida delle strutture.
Penso che il Santo valga la candela e che il Canton Ticino abbia le potenzialità realizzative necessarie per diventare leader nel mondo di un sistema di disinfezione automatico disponibile ad hoc e penso alla Supsi, per esempio.
Forza dunque diamoci da fare pensando alla realtà del futuro che ci attende e non scoraggiamoci.