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L'OSPITEIl ruolo del fisioterapista durante l’emergenza Covid–19 all’Ospedale di Locarno

17.06.20 - 16:13
Giovanni Albertini
Giovanni Albertini
Il ruolo del fisioterapista durante l’emergenza Covid–19 all’Ospedale di Locarno
Giovanni Albertini

Per affrontare lo stato d’emergenza Covid19, oltre ai fisioterapisti già presenti sul posto, all’Ospedale di Locarno, sono stati chiamati altri colleghi da diverse sedi dell’EOC. Con l’aggiunta di una logopedista e un’ergoterapista si è così formato un Team di riabilitazione per rispondere adeguatamente alla cura dei pazienti affetti da Coronavirus.

L’unione delle risorse professionali ha così permesso di creare un reparto innovativo e unico nel suo genere in Ticino: “il reparto tracheo”, pensato per accogliere i pazienti sottoposti a tracheostomia, con riabilitazione precoce post cure intensive. Un reparto che ha permesso un lavoro interdisciplinare efficace, liberando preziosi posti letto in cure intense, per garantire a tutti i pazienti ticinesi una presa in carico adeguata.

Nel contesto di Cure Intensive i nostri interventi non sono solo destinati a mantenere ed accrescere le potenzialità fisiche del paziente ma ci occupiamo soprattutto della componente respiratoria; in stretta collaborazione con medici e infermieri abbiamo un ruolo attivo durante lo svezzamento dal respiratore. Negli stadi più gravi della malattia abbiamo assicurato giornalmente cure fisioterapiche volte al mantenimento della mobilità/motricità eseguendo movimenti passivi degli arti per evitare accorciamenti muscolari e rigidità articolari. Tramite il posizionamento del paziente a letto o la prima mobilizzazione passiva in poltrona abbiamo favorito un maggiore scambio respiratorio.

I pazienti dopo aver superato la fase più critica in Cure Intensive venivano trasferiti nel “reparto Tracheo” dove la riabilitazione era l’obiettivo principale di tutto il Team curante. Ci siamo occupati inizialmente dello svezzamento graduale dal respiratore dei pazienti con tracheostomia. Una volta che il paziente riusciva a respirare autonomamente si eseguivano esercizi vari con lo scopo di favorire la corretta respirazione e gestione del secreto, riacquisire la capacità di deglutizione e di vocalizzazione; come per esempio riprendere dimestichezza nel muovere nuovamente la lingua, garantire un’igiene boccale adeguata e infine la ripresa dell’alimentazione.

A pari passo con le terapie respiratorie, Abbiamo poi gradualmente aiutato il paziente a riacquistare la posizione eretta e successivamente a muovere i primi passi in camera: una piccola vittoria dopo tanti giorni difficili! Vedere un paziente muovere i primi passi dopo giorni e giorni di lotta contro la febbre, la tosse, il catarro, la stanchezza, la demotivazione, la fatica è stata una grande soddisfazione.

Come effetti secondari al virus e all’ospedalizzazione si sono manifestate nei pazienti: debolezza muscolare, forti dolori alle articolazioni, fatica al minimo movimento, difficoltà respiratorie e spesso stato confusionale. La riabilitazione costante e graduale ha permesso ai pazienti allettati per diverso tempo di riprendere padronanza del proprio corpo, fiducia e motivazione nell’affrontare poi la riabilitazione in una fase subacuta.

Affrontare una giornata di lavoro con pazienti affetti da COVID non è stato semplice, sia dal punto di vista fisico che emotivo. È stato impegnativo lavorare tutto il giorno con la tuta d’isolamento e la mascherina, ma soprattutto curare pazienti con la tracheostomia che non potevano esprimersi come avrebbero voluto, spesso disorientati, spaventati e senza le energie necessarie per affrontare le attività della vita quotidiana di base, persone prima sane e autonome che si sono ritrovate a essere dipendenti da altri anche per i bisogni più semplici. La carica quotidiana per affrontare al meglio questa emergenza, per far fronte a una dura giornata di lavoro (talvolta anche lontano dalla propria casa e dalla propria famiglia), ce l’hanno data proprio loro: i pazienti. Il loro riconoscimento dell’importanza del nostro ruolo nel riabilitarli e seguirli in questo insidioso percorso, la loro forza di volontà, i loro piccoli e grandi successi.

Ai famigliari che hanno perso un proprio caro e ai pazienti che non sono riusciti a vincere questa difficilissima lotta, vogliamo dire che vi pensiamo, sarete sempre nel nostro cuore e vi porteremo sempre con noi.

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