Di Flavio Laffranchi, decano del Consiglio comunale
LOSONE - Il Municipio di Losone scambiandola però con quella di un secchio colmo di latte, (ab)usa spesso la parola trasparenza, cioé l'obbligo per la pubblica amministrazione di rendere visibile e controllabile dall'esterno il proprio operato.
Questo é stato ripetuto anche nel corso della recente mega-seduta del Cc quando dopo ben oltre mezzanotte il Sindaco, in seguito all’ormai tradizionale lavata di testa impartita al Vice della Lega dei ticinesi prometteva alla presidente dello stesso gruppo più trasparenza e coinvolgimento del Consiglio comunale in tutto ciò che concerne il futuro del comparto ex caserma San Giorgio.
Manco diciotto ore più tardi la segnalazione di un attento cittadino che non aveva esitato ad avvisare la polizia, ha svelato in modo eclatante il contrario di quanto asserito poche ore prima. Da quanto riportato su TiO il 25 e il 26 giugno scorso sembra che le «trattative» con potenziali inquilini siano più avanzate di quanto si racconta ai cittadini e confermano che i solidi argomenti della Lega dei ticinesi concernenti gli enormi sprechi di acqua e energia del complesso sono molto più attendibili di quelli del Municipio.
Come si sia riusciti con un piano regolatore ancora in bilico e senza nessuna valida licenza a insediare probabilmente a gratis chicchessia nel complesso dovrà per forza di cose venire svelato ufficialmente dai responsabili.
Strano come in un Comune dove anche la posa di una gabbia per conigli in giardino è sottoposta a leggi edilizie e relative licenze siano possibili colpi di mano simili. Ora c’è solo da sperare che il Municipio, ricordandosi che l’ex caserma non è la sua ma dei cittadini di Losone, invece di «rubare» compagnie e associazioni ad altri comuni si concentri nel creare qualcosa di singolare, innovativo e ... proprio.