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L'OSPITECongedo paternità, un piccolo passo nella giusta direzione

21.07.20 - 11:44
Alessandro Robertini, Coordinamento ForumAlternativo
Alessandro Robertini
Congedo paternità, un piccolo passo nella giusta direzione
Alessandro Robertini, Coordinamento ForumAlternativo

Fra poco più di due mesi, esattamente domenica 27 settembre 2020, saremo chiamati a esprimerci in votazione popolare, tra vari altri temi, su un importante oggetto nell'ottica della parità di diritti e doveri tra uomo e donna e contro una società patriarcale che ha ormai fatto il suo tempo.

Il congedo paternità finalmente introdotto nella Costituzione svizzera, che finora non prevedeva alcun giorno e il tutto era lasciato al libero arbitrio di aziende ed enti pubblici, con i più lungimiranti (pochi e soprattutto pubblici) a concedere congedi ritenuti discreti (vedi ad esempio le 4 settimane concesse ai loro dipendenti dai comuni di Bellinzona e Lugano).

Nella stragrande maggioranza dei casi i padri ricevono di regola un solo giorno. Le due settimane, frutto di un lungo compromesso parlamentare, che ha portato all'allestimento di un controprogetto indiretto in riposta all'iniziativa popolare "Per un congedo di paternità ragionevole – a favore di tutta la famiglia" del 2017, che prevedeva quattro settimane, poi ritirata a condizione che il controprogetto in questione entrasse effettivamente in vigore, è un primo piccolo passo nella giusta direzione.

Puntualmente è però giunto il referendum lanciato dagli ambienti padronali di destra con l'appoggio dell'UDC, sarà quindi il popolo a doverne decidere l'approvazione. Si diceva un piccolo passo, perché i 14 giorni della Svizzera sarebbero il minimo sindacale che si possa pretendere in una società che si vuole il più paritaria possibile, e che nel raffronto internazionale ci toglierebbe dall'ultimo posto pur lasciandoci comunque tra i fanalini di coda delle nazioni industrializzate, contro i 371 giorni della Corea del Sud, i 365 del Giappone, i 196 della Francia, i 182 del Lussemburgo, i 147 del Portogallo e i 133 del Belgio, solo per citare i più virtuosi e che non sono certo tra gli ultimi arrivati a livello economico, nonché ben al di sotto della media dei paesi dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), che si situa a 56 giorni.

Sarà quindi indispensabile non sottovalutare la questione, e come spesso accade ritenerla già acquisita, e contrastare la campagna contraria che a suon di milioni tenterà di combattere l'entrata della Svizzera in un Mondo moderno e al passo coi tempi.

Una Società dove finalmente anche i papà potranno in un qualche modo contribuire alla crescita dei figli, soprattutto nella fase iniziale, dove notoriamente si giocano molte delle dinamiche psicofisiche dei rapporti umani, nella speranza che un giorno anche la Confederazione possa adeguarsi alle altre nazioni, che già han fatto della questione un cardine fondamentale.

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