di Stefano Araújo, Movimento Svizzero per la Pace (Ticino)
Esattamente 75 anni fa, il 6 e 9 agosto 1945, venivano sganciate due bombe nucleari americane sulle città giapponesi di Hiroshima e Nagasaki. Decine di migliaia di persone sono decedute direttamente o negli anni successivi e ancora oggi gli effetti nefasti di quelle bombe si fanno sentire nella popolazione.
Purtroppo il numero di bombe nucleari sviluppate è cresciuto a dismisura nel tempo, come pure la potenza e il loro effetto devastante. Ciò presenta un’immagine angosciante, soprattutto in un tempo in cui le tensioni geopolitiche non mancano, giacché viviamo in una fase non troppo differente da quella della Guerra Fredda.
Fin dalla creazione di queste armi di distruzione di massa, si è sviluppato sul piano internazionale un movimento pacifista per l’abolizione delle stesse. Sulla scia delle battaglie decennali contro la proliferazione nucleare, si è arrivati nel 2017 all’adozione del Trattato per la Proibizione delle Armi Nucleari (TPNW in inglese) da parte dell’Assemblea Generale dell’ONU. Si tratta di un documento legalmente vincolante che proibisce le armi nucleari e instaura un percorso di eliminazione progressiva delle stesse. Finora ad oggi, il Trattato è stato firmato da 82 paesi e ratificato da 40.
La Svizzera, durante la discussione del TPNW, si è espressa in favore di un divieto generale delle armi nucleari. Nel novembre 2014 il Consiglio Federale dichiarava “che una proibizione delle armi nucleari sarà necessaria, affinché l’obiettivo ultimo di un mondo libero dal nucleare sia raggiunto”.
Sebbene la Svizzera abbia votato a favore del Trattato nell’Assemblea Generale dell’ONU, assieme ad altri 121 stati, il Consiglio Federale non ha ancora ratificato l’accordo. Non solo la società civile si è attivata chiedendo al nostro governo federale la ratifica, ma anche i consigli comunali di Zurigo, Ginevra, Berna, San Gallo, Lucerna e Winterthur hanno lanciato un appello a favore di una ratifica immediata del TPNW. Vi è anche un’iniziativa parlamentare nazionale pendente che rivendica la medesima soluzione.
Come Movimento Svizzero per la Pace, membro del World Peace Council, ci siamo battuti fin dalla nostra creazione nel 1949 per la proibizione delle armi nucleari e uno stop alla proliferazione delle stesse. Ecco perché, in occasione di questo infausto anniversario, l’Assemblea Nazionale del Movimento Svizzero per la Pace riunitasi a Basilea nei giorni scorsi chiede che il Consiglio Federale ratifichi al più preso il Trattato e si impegni tramite i propri servizi diplomatici a lottare per un mondo libero dalla minaccia nucleare.