Leandro De Angelis, Presidente giovani verdi liberali Ticino
La discussione sull’agenda scolastica ci offre la rampa di lancio ideale per discutere di un tema ben più vasto: quello dell’insegnamento scolastico dei principi della sostenibilità e della protezione dell’ambiente.
Se già nel secolo scorso l’umanità rappresentava la più grande minaccia per sé stessa, rischiando di annientarsi a colpi di bombe sempre più potenti, distruttive e radioattive, nel nostro secolo il Nemico nr. 1 è la nostra voracità di risorse naturali. Ci stiamo avviando verso un 2050 con 10 miliardi di esseri umani - che l’UDC lo voglia o meno - e lo stile di vita che sceglieremo contribuirà a determinare quanto questo secolo sarà turbolento. Più i cambiamenti climatici e l’erosione delle risorse saranno importanti, più aumenteranno desertificazione, uragani, frane, fame, povertà, e con essi movimenti migratori e di conseguenza tensioni e infine guerre. Tutto ciò è spiegato dalla scienza (oltre che dal buon senso) ed è essenziale che lo si spieghi ai più giovani, poiché le decisioni di oggi determineranno il mondo di domani.
C’è bisogno che il concetto di sostenibilità (ossia vivere in un modo che permetta alle future generazioni di godere di un mondo sano) venga integrato nelle decisioni che prendiamo ogni giorno: cosa mangiamo, come andiamo a lavoro, dove andiamo in vacanza, cosa e quanto compriamo e così via. I giovani sono la chiave per risolvere il rompicapo del nostro secolo e la scuola deve fare la sua parte. Non si tratta di indottrinare a livello politico, ma di accompagnare la società in un cambiamento dettato dalla limitatezza delle risorse e documentato dalla scienza. Urlare allo scandalo e il lavaggio del cervello è assurdo e mi fa pensare allo scontro tra la Chiesa e Galileo: nonostante le prove scientifiche da lui presentate a favore del sistema eliocentrico, la Chiesa rifiutava il cambiamento.
A distanza di secoli il contesto è cambiato, ma la difficoltà ad accettare il cambiamento è la stessa, anche quando questo è urgente e tutti i segnali d’allarme sono accesi. Insegnare i principi della sostenibilità ai giovani è un dovere e la domanda è come farlo al meglio: con un corso dedicato esclusivamente a questo tema oppure integrando l’insegnamento al corso di geografia, scienze naturali o altro ancora?
Di certo alle medie l’insegnamento dovrà avvenire con modalità diverse da quelle delle elementari, ma è importante che si cominci a toccare il tema già con i bambini più piccoli. Il discorso merita di essere approfondito e, lo sottolineo ancora un volta, non parliamo di propaganda, ma di necessaria evoluzione della nostra società. Il futuro è nelle nostre mani.