Massimo Bartolini, candidato Movimento Ticino & Lavoro per le elezioni comunali di Lugano
Il prossimo 27 settembre saremo chiamati al voto e tra i vari oggetti in discussione vi è anche la revisione della legge sulla caccia, che trovo altresì estremamente importante sia per il presente ma anche per il futuro della fauna e della biodiversità del nostro territorio. I favorevoli ritengono che la legge attuale è vecchia, magari potrebbe essere anche cosi, ma meglio una legge vecchia invece di una senza senso e con troppe zone grigie. In poche parole la legge permette l’abbattimento preventivo di specie come lupi, linci, castori, stambecchi e addirittura cigni reali, anche se non sussistono rischi per l’uomo e non hanno provocato danni.
Quest’anno decorre il centenario della reintroduzione dello stambecco in Svizzera, animale simbolo delle nostre Alpi, che era stato portato alla scomparsa dai nostri territori per la caccia sconsiderata, ma grazie a un bracconiere, che rubo alcuni esemplari dalla riserva di caccia Reale del Gran Paradiso, oggi continua a vivere tra le nostre montagne. Ci sono voluti poi anni e costi importanti per riportare i grandi predatori sulle nostre montagne e adesso si vuole cancellare tutto con una legge ridicola e che va contro a tutti gli sforzi fatti per riportare queste specie sulle Alpi.
L’essere umano si è reso prima responsabile dello squilibrio tra tutte le specie animali, in qualsiasi angolo del mondo, adesso pretende di essere il salvatore e il guardiano per riportare l’equilibrio tra di esse. La natura ha sempre avuto e controllato il suo equilibro per milioni di anni, un esempio su tutti vorrei citare quanto successo nel parco nazionale più famoso del mondo, lo Yellowstone in USA. Nel 1926 nel parco furono uccisi gli ultimi esemplari di lupo grigio, negli anni successivi le popolazioni di cervi e alci si moltiplicarono a dismisura, non avendo più nemici naturali, questo portò al deterioramento del territorio del parco, in quanto il pascolare di questi animali avevo portato alla distruzione della fauna di latifoglie, pioppi e altre specie legnose, i ricercatori provarono molte soluzioni per regolare il loro numero, come l’abbattimento e lo spostamento, ma nessun metodo sembrava funzionare. Cosi nel 1995 venne decisa la reintroduzione del lupo grigio nel parco, in due anni portarono dal Canada 31 lupi liberandoli in tre zone differenti del parco, con il loro reinserimento il numero di alci e cervi diminuii portando a cambiamenti significativi nella flora. Alcune ricerche hanno dimostrato che il comportamento degli ungulati è stato notevolmente alterato dalla predazione del lupo, la presenza costante di lupi hanno spinto alci e cervi in habitat meno favorevoli, alzando il loro livello di stress, regolando la loro alimentazione e il loro tasso di natalità.
La soluzione non deve essere l’abbattimento di specie come il lupo, ma bisogna cercare soluzioni come incentivi per gli allevatori di pecore per meglio proteggere i loro greggi, invece che lasciarli, come a volte capita, completamente incustoditi in zone non recintate. Il vero problema non è il lupo che fa il predatore da milioni di anni, ma siamo noi che abbiamo invaso il suo territorio e in pochi anni ridotto il numero delle loro prede naturali come camosci, cervi, daini e cinghiali, quindi non serve una legge nuova che ci faccia tornare a inizio del 1900, come mentalità e soluzioni, ma una legge che salvaguardi veramente le specie animali in maniera lungimirante. Purtroppo quando l’essere umano non conosce qualcosa o vuole “regolare” o ne ha paura, non sa far altro che eliminare, estirpare e uccidere, con questa legge si sta dimostrando ancora una volta che non sappiamo vivere in sintonia e armonia con ciò che ci circonda. Si vuole scaricare tutte le colpe sul lupo, definendolo come un nemico pubblico, anche se di attacchi a persone o cani non si sono mai verificati, cosa che non si può dire dei cani che sorvegliano le greggi, vedi Val di Blenio, questo in risposta alle dichiarazioni deliranti dell’esecutivo del comune di Cevio e del partito comunista. Dobbiamo preservare le specie animali per il futuro, per i nostri figli e la biodiversità del nostro territorio, c’è abbastanza spazio per tutti per vivere in sintonia, quindi consiglio vivamente e dal profondo del cuore di votare “no” alla revisione della legge sulla caccia.