Andrea Sanvido, consigliere comunale a Lugano per la Lega dei Ticinesi
I contagi non diminuiscono, le Feste sono alle porte e tutti siamo in attesa delle nuove misure di protezione che verranno decretate venerdì dal Consiglio Federale.
Non è una situazione facile per nessuno, tutti abbiamo le nostre paure ma anche tanta voglia di tornare alla normalità.
Negli ultimi giorni si è parlato molto del settore che più verrà coinvolto da un papabile secondo "lockdown", ovvero quello della ristorazione. Si paventa l'idea di inserire un orario di chiusura che andrebbe solo a penalizzare questo settore e sarebbe l'ennesimo colpo duro da digerire.
Basti pensare agli investimenti che i ristoratori hanno dovuto sostenere, a proprie spese, per rispettare le misure di sicurezza ed igiene anti Covid-19 imposte (plexiglass, mascherine, disinfettanti, materiale di pulizia, sistemi di tracciamento, ecc.) .
Questa nuova misura, che verrà introdotta a pochi giorni dal Natale, andrà molto a destabilizzare l'organizzazione e la pianificazione dei ristoranti e dei bar, dove sono state già fatte diverse riservazioni per pranzi e cene (sempre nel rispetto delle regole).
Inoltre i mesi di novembre e dicembre rappresentano il 20-30% del fatturato annuo e capite che, perdere questa fetta di incassi, potrebbe portare alla chiusura definitiva dell'attività.
Ricordo che stiamo parlando di circa 100'000 posti di lavoro in tutta la Svizzera, in Ticino si parla di una possibile perdita di centinaia di posti di lavoro, vi sono parecchie famiglie che dipendono da questo settore.
A mio avviso non sono di certo i bar o i ristoranti i luoghi in cui avvengono più contagi, vi sono luoghi pubblici dove non è possibile mantenere la social distance ed è proprio lì che vi sono più pericoli.
Sono sicuro che quando questo terribile periodo di pandemia terminerà, anche questo settore dove in questi mesi i sacrifici, l’ impegno e la dedizione al lavoro sono raddoppiati, ne saprà uscire alla grande.