Gioventù comunista
La Gioventù Comunista (GC) prende atto della contrarietà della Gioventù Socialista (GISO) alla nuova legge sulla CO2 e del suo sostegno passivo (libertà di firma) al referendum che si oppone ad essa.
La legge sulla CO2, che prevede anche un aumento del costo della benzina, è fortemente anti-sociale, in quanto andrà a pesare principalmente sulle spalle della classe lavoratrice, che spesso non ha nessuna reale alternativa al mezzo di trasporto privato, e non toccherà invece per niente i reali responsabili della maggior parte delle emissioni, come le grandi aziende ed il settore finanziario elvetico. La GC non può dunque che felicitarsi di questa recente dichiarazione della GISO: la sinistra tutta dovrebbe opporsi a tali misure anti-sociali.
Allo stesso momento, la GC non può però definirsi realmente soddisfatta di questo pseudo-sostegno al referendum, dichiarato a partita ormai praticamente conclusa. Meglio tardi che mai, certamente, ma queste dichiarazioni tardive e monche, con tanto di critica al “partito adulto” che sostiene la legge, sembrerebbero avere una certa componente di natura opportunistica. Stando al comunicato della giovanile socialista, la decisione di opporsi alla legge sulla CO2 risale infatti al mese di luglio! Perché attendere tanto per annunciare la propria contrarietà alla riforma votata dalle camere? Paura di mettere in cattiva luce il Partito Socialista? Pressioni ricevute dall’alto hanno impedito di esprimersi pubblicamente in tempo utile? Le spiegazioni possono essere numerose, ma - al netto delle roboanti dichiarazioni del comunicato - la presunta “indipendenza” della GISO di fronte al PS ne esce decisamente malconcia...
Del resto, alcune delle dichiarazioni esposte dalla GISO volte a motivare il loro mancato sostegno attivo al referendum risultano particolarmente deboli, se non infondate. La GISO, infatti, afferma di non voler raccogliere firme per non portare acqua al mulino dell’UDC, a sua volta opposto alla nuova legge sulla CO2. Eppure, un referendum di sinistra esiste eccome: è stato lanciato da diverse sezioni del movimento Sciopero per il Clima ed è appoggiato da tutte le organizzazioni alla sinistra del Partito Socialista, fra cui appunto la GC ed il Partito Comunista. È dunque astenendosi che i movimenti di sinistra danno maggiore spazio alla destra, non di certo raccogliendo firme. Inoltre, in questi tempi dove è già difficile raccogliere firme a causa della pandemia (la GC ricorda infatti di aver rivendicato la sospensione dei termini di raccolta per il referendum), sottrarsi così alla raccolta firme rischia di essere compromettere per il referendum stesso: in tal caso, quindi, si finirebbe per fare il gioco dei liberali, tanto criticati dai giovani socialisti.
La Gioventù Comunista, pur vedendo gli aspetti contraddittori delle recenti dichiarazioni della GISO, non è di certo rancorosa. È per questo motivo che la GC invita la Gioventù Socialista ad unirsi a lei attivamente nella raccolta in queste ultime settimane a disposizione e, se il referendum riuscirà, anche durante la campagna di votazione, così da dar man forte alle argomentazioni di natura sociale opposte all’ingiusta legge sulla CO2. Questo, ovviamente, nella speranza che i piani alti del Partito Socialista non diramino altre direttive.