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L'OSPITEMa Quando essere i migliori non serve

23.01.21 - 16:17
Andrea Genola, Astano
Andrea Genola
Quando essere i migliori non serve
Andrea Genola, Astano

Vuoi candidarti per il Municipio di Astano? Allora presumo tu non abbia solo la buona volontà, perché con solo quella si é visto dove siamo andati a finire. Se ti candidi significa che tu hai una sufficiente esperienza quale Municipale, una buona conoscenza dell’amministrazione comunale, dei regolamenti e del diritto specifico “comunale” e di quello generale, oltre a buone nozioni d’economia. Il tutto si spera accompagnato da una brillante intelligenza e onestà intellettuale. Perché questi sono i requisiti minimi di un candidato onesto, che si mette a disposizione per assumersi la responsabilità di Municipale in un Comune senza difficoltà particolari. Mentre ad Astano con le sue difficoltà e con l’aggregazione come unica opzione per contenere i disagi dei suoi abitanti, quelle qualità accentuate dovranno averle tutti i municipali, oltre ad avere una rete di conoscenze politiche solide. Se le qualità sono moralmente indispensabili, ad Astano sono comunque inutili. Perché gestire un’aggregazione senza il potere contrattuale, che Astano ha buttato quando almeno un pochino lo aveva, non servono a nulla. Per questo motivo già la volta scorsa chi forse ha quei requisiti non si è candidato. Semplicemente perché non può accettare di essere il burattino dell’amministrazione Cantonale, davanti all’assemblea astanese. In pratica è sensato candidarsi nell’interesse di Astano solo se sei un politico di peso come ad esempio Filippo Lombardi, perché solo figure del genere potrebbero effettivamente fare la differenza sull’indipendenza e il moltiplicatore comunale attirando interessi. Mentre se non sei di quel livello, che piaccia o meno è indifferente, farai solo un cattivo servizio, facendo perdere soldi che già scarseggiano agli astanesi e ai ticinesi. Semplicemente perché se si formerà un Municipio ad Astano, i provvedimenti d’eccezione previsti dalla LOC (art. 201/202/203) cioè l’intelligente aggregazione alla Tresa (votata dall’assemblea astanese all’unanimità) non sarà più legalmente attuabile. In pratica in presenza di un Municipio ad Astano non ci sarà più la possibilità di una sensata e “rapida” aggregazione coatta alla Tresa. Aggregazione che farà risparmiare, ad esempio agli astanesi, la nomina e il salario di un nuovo segretario comunale e i costi della gerenza. Aggregazione alla Tresa che comporta l’abbassamento del moltiplicatore d’imposta sotto il 100%, in modo da recuperare in pochi anni quanto pagato in più con il 130% imposto dal CdS. Invece a causa di chi si presterà a formare il Municipio e le commissioni, vi sarà un tortuoso cammino e sperpero di energie e soldi ticinesi, per progettare l’aggregazione del Medio Malcantone. Aggregazione tra un’Astano passato in due anni da un moltiplicatore legale del 160% al precario 100%, solo per arrangiamenti contabili e aiuti e non per le reali capacità finanziarie. Da Miglieglia messa “meglio” di Astano solo grazie ai decennali aiuti cantonali negati ad Astano. Da Bedigliora che arranca da tempo. Da Curio in discesa da alcuni anni. Da Novaggio che galleggia ancora solo perché a suo tempo, intelligentemente, non si era aggregata con i Comuni menzionati condannati all’oblio dalle leggi cantonali. Insomma sollecitare ad Astano il mandato di municipale è la cosa peggiore che si possa fare per gli interessi degli astanesi, perché così facendo si prolunga solo l’agonia dei propri concittadini negandogli la soluzione rapida e migliore. Ad Astano i bravi e volonterosi municipali servono solo ad assolvere il Governo dalla responsabilità, di avere distrutto Astano, con lo scopo di giungere all’aggregazione coatta sul generis di Sessa. Adesso invece i municipali ricattabili, con gli aiuti indispensabili a tenere il moltiplicatore sotto il 100%, sono utili solo a sostenere l’eventuale e traballante aggregazione del Medio Malcantone. Aggregazione che è solo un passo per giungere a quanto previsto dal piano 20 20. Piano che prevede di smantellare da democrazia e il potere diffuso tra il popolo con la scusa dell’efficienza, riducendo a due i Comuni malcantonesi e a solo 23 quelli Ticinesi.

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