di Luca Campana, già Presidente di Quartiere Pregassona.
PREGASSONA - Qualcuno mi riporta che la gente ha smesso di disinfettare le mani all'entrata dei supermercati/negozi! Non so se sia propriamente vero, ma anch’io purtroppo ho questa strana impressione; forse dovuta alla diminuzione dei casi oppure alla stanchezza generale della popolazione. Il mio bar preferito è in crisi e forse non aprirà mai più, diversi ristoratori hanno ormai la resilienza al minimo dopo essersi per mesi messi al passo con norme severe impartite dallo Stato, per poi chiudere in tutta fretta. Sappiamo bene quanto queste attività dense di ritrovo facciano bene pure all’umore di buona parte del cittadino; in sostanza mancano.
Anche i sondaggi della filiera agroalimentare sono in perdita di fatturato e solo nel 2020 variavano fra il 15% ed il 40%. Se lo scorso anno sembra purtroppo perso in termini economici, anche il futuro non prospetta nulla di nuovo per i canali di vendita, esclusa chiaramente la grande distribuzione. La parità di trattamento nei diversi settori economici viene a mancare, così come l’accesso ai casi di rigore per tutte le attività del cantone.
In effetti ci sono settori ed attività che si trovano sullo stesso piano degli albergatori, della grande distribuzione, dei saloni di bellezza (parrucchieri) e delle stazioni sciistiche, che non sono state obbligate a chiudere; pure gli estetisti ed i concessionari di auto in maniera molto incomprensibile non possono commercializzare, in sostanza la politica ha sacrificato le piccole e medie attività a favore di settori forse più "potenti". Diminuire i casi a tutti i costi, questa ora la direzione maestra della Confederazione, peccato però che quando nella prima ondata si doveva veramente agire non lo si è fatto, noi temerari della Sonnenstube eravamo blindati per “resistere” e nel resto del paese si faceva niente. Peccato anche, che fino a pochi giorni fa erano tutti accalcati per le svendite del periodo e che a comprare nel nostro Cantone vi erano "flotte" di confederati, turisti russi, tedeschi e ovviamente italiani (che per entrare mostrano il permesso anche se non lavorano).
Poi ci sono le incongruenze quotidiane per le scuole di primo grado o dell’infanzia con docenti che contraggono e che prendono il Virus e vengono sostituiti all’ultimo da un supplente, il tutto in maniera ordinata senza l’accortezza di avvertire i genitori, ma perché non se ne parla? Forse perché i nostri amati bambini non trasmettono il Covid-19 e non la veicolano in famiglia? Eppure, le molte segnalazioni di questi giorni dicono altro. I bus ed i treni scandalosamente sono “saturi” e incontrollati, il telelavoro tanto celebrato dai Media ha solo sensibilmente diminuito le colonne di frontalieri che in numero corposo attraversano il confine provenendo da zone più disparate.
Le cose a metà non sono mai servite a niente, per tanto così aprite subito i commerci che sono tremendamente in affanno.