Rino Ceppi, già consigliere comunale PLR e presidente onorario Associazione Genitori SMe
A Gordola non abbiamo un Draghi ma abbondano i “responsabili”, ossia quelli che hanno la soluzione migliore per uscire dalle sabbie mobili.
Alessandro Gnesa presidente Lega/UDC, rilegge la storia a modo suo, tirando in ballo considerazioni e valutazioni ormai superate dalle dinamiche nel frattempo sviluppatesi.
La nostra scuola si trova in un posto tranquillo, soleggiato e privilegiato; gli oppositori al suo salvataggio non la dicono giusta.
Abbandonarla per una nuova costruzione comporterebbe o la sua demolizione con costi importanti, innumerevoli problemi ambientali e per il terreno l’obbligo della messa a cielo aperto del sottostante riale oppure riciclare la struttura con tutte le incognite delle difficoltà edificatorie per la sua trasformazione, soluzione che comunque sfocerebbe in una probabile speculazione tanto osteggiata dai compagni.
Il risanamento della struttura comporta indubbiamente dei problemi, ma non esiste una soluzione ideale: le alternative sono solo peggiori.
Il terreno alla Monda è insufficiente, posto all’ombra dei palazzi e con accesso da strade molto trafficate, alla faccia di chi lo vede come accesso ideale per i nostri bambini.
Sull’inserimento nel Piano Particolareggiato Santa Maria, sopra la stazione, sono già state ampiamente dimostrate le sue innumerevoli pecche: lo stravolgimento della pianificazione ora in fase di conclusione e la ripresa delle trattative con accordi non scontati con i proprietari e non da ultimo i disagi del cantiere che in questo caso saranno ben peggiori di quelli della ristrutturazione.
Gnesa accusa il PLR, con attacco personale poco signorile, di campagna elettorale quando la sua coalizione ha il record dei volantini. Rimanendo sorniona alla finestra si è poi affiancata al momento opportuno alla sinistra nel tentativo di sabotare la decisione del Consiglio Comunale.
Per quanto riguarda la presenza di amianto, come la sinistra, la lega rasenta la scorrettezza mediatica prospettando minacce alla salute dei bambini con argomenti demagogici. Non è un problema da sottovalutare, ci mancherebbe, ma neanche da strumentalizzare.
In merito ai costi nessuno ha la giusta ricetta, basandosi le cifre citate su ipotetiche realizzazioni. Per la ristrutturazione, se da una parte imprevisti non sono da escludere, le realizzazioni degli ultimi anni hanno comportato costi inferiori di oltre il 10% sui preventivi.
Gnesa conclude con il coraggio di voltar pagina ma il risultato sarebbe un foglio in bianco, un salto nel buio. I bei progetti da lui palesati sono tutti da concretizzare e non servono certo a risolvere le esigenze imprescindibili della nostra scuola. Struttura che con l’approvazione del referendum, per molti anni dovrà comunque ancor essere pienamente operativa e che richiede interventi importanti e urgenti per la sua manutenzione, operazione trascurata anche a causa dei grandi ritardi dovuti a opposizioni e indecisioni.