Andrea Censi, deputato in Gran Consiglio, Lega dei Ticinesi
Il venturo 7 marzo saremo chiamati ad esprimerci sull’Accordo di libero scambio con l’Indonesia. Non entrando nei dettagli, in essenza, l’Accordo aumenterà la sicurezza giuridica e di pianificazione per le imprese svizzere e rafforzerà la cooperazione tra Svizzera e Indonesia. Le concessioni doganali sono state concepite in modo tale da permettere a tutti i principali settori d’esportazione svizzeri di beneficiare dell’Accordo.
L’Accordo di partenariato economico è stato siglato insieme agli altri Stati dell’AELS - ossia all’Islanda, al Liechtenstein e alla Norvegia - nel 2018. L’AELS (Associazione Europea di Libero Scambio) ha negli anni (dal 1960) sottoscritto 29 Accordi che hanno permesso collaborazioni economiche con 40 paesi extra UE, permettendo l’importante sviluppo economico del nostro paese con le conseguenti ricadute di benessere per tutti i cittadini. Non è difatti un caso che gli stati membri dell’AELS, contando solamente 14.3 milioni di abitanti sommati, hanno il quindicesimo PIL mondiale (ca. 1'200 miliardi), nonché pro capite tutte e quattro le nazioni figurano nella top10 mondiale. L’importanza di questo Accordo va ben oltre il discusso olio di palma su cui gli oppositori basano la loro opposizione. La Svizzera è chiusa in una morsa dall’Unione Europea, che ci tiene in ostaggio su ogni nostra politica sia estera che interna (vedi accordo quadro), il valore delle nostre relazioni con stati terzi è più che mai importante per slegarci dai ricatti europei, questo Accordo ed in modo più ampio lo sviluppo dell’AELS è fondamentale per restare liberi e indipendenti. Siamo troppo piccoli per combattere soli un mostro composto da burocrati e poteri come l’UE, questo mantra ci viene propinato ogni qual volta ci troviamo confrontati a contrattare bilaterali o altre relazioni, bene, siamo allora davvero così stupidi da indebolirci da soli e gettare al vento opportunità d’indipendenza economica? Se vogliamo riguadagnare potere contrattuale nei confronti della UE è cruciale non essere dipendente da essa, quindi qualunque potenziamento delle relazioni commerciali con altri Stati è manna dal cielo, la possibilità di modificare sempre più la bilancia commerciale nei confronti dell’Unione è strategica e necessaria. Se poi fossimo sufficientemente lungimiranti da consolidare i rapporti fra le poche nazioni libere d’Europa per aumentare la nostra forza di contrattazione, magari tramite un’istituzionalizzazione maggiore dell’AELS, sarebbe un sogno.
Bocciare un accordo di libero scambio con un paese che viola in modo importante i diritti umani è legittimo, mandare all’aria tutto per dell’olio di palma non è irresponsabile, è da “ciula”! La politica ed i media sono in ostaggio di un’opportunistica moda degli ambienti fascio-ambientalisti, un estremismo ecologista che ci porterà forse ad avere un mondo leggermente meno inquinato ma abitato da cittadini disoccupati e morti di fame.