Marco Romano, consigliere nazionale, capogruppo del Centro al Nazionale
L’accordo di libero scambio con l’Indonesia, sul quale siamo chiamati ad esprimerci in votazione popolare il prossimo 7 marzo, rappresenta un tassello importante per mantenere l’economia elvetica interconnessa e concorrenziale a livello globale. Siamo una micro-realtà aperta, di successo anche perché apprezzata e cercata nel mondo.
Questo accordo commerciale innovativo offre alle imprese esportatrici attive in Svizzera delle considerevoli prospettive per il futuro. Esso apre le porte ad un mercato molto promettente, l’Indonesia, destinato a diventare la quarta potenza economica mondiale entro il 2050. Uno Stato di 267 milioni di abitanti che si sta aprendo al mondo per svilupparsi e crescere.
Il nuovo accordo facilita il commercio abolendo i dazi doganali e migliorando la protezione della proprietà intellettuale. La Svizzera, come spesso capita in questi ambiti, avrà un vantaggio competitivo importante rispetto alla concorrenza estera. Infatti, nessun altro Paese al mondo ha ancora trovato un’intesa così chiara e utile con l’Indonesia.
In un periodo di crisi nel quale le tendenze protezionistiche sono in aumento, la Svizzera ha l’assoluta necessità di tutelare i suoi interessi attraverso relazioni commerciali bilaterali e diversificando le sue collaborazioni. Più grande è la rete, maggiori sono le opportunità per tutti. La certezza giuridica che genera porta grandi vantaggi a molti settori, tanto per gli imprenditori quanto per chi lavora nelle centinaia di aziende che già oggi operano con l’Indonesia. Non sono quindi solo le grandi imprese internazionali a trarne vantaggio, il libero scambio va a beneficio di numerose PMI.
Chi combatte questo accordo solleva in maniera generale il tema della sostenibilità e dell’impatto ambientale. Un aspetto chiave per la Svizzera. L’accordo è infatti innovativo proprio per le clausole di protezione dell’ambiente e dello Stato di diritto. L’Indonesia ha accettato concessioni di ampia portata. Una prima che farà scuola per i prossimi accordi.
Il significativo capitolo sul commercio e lo sviluppo sostenibile è vincolante per tutte le parti contraenti. La Svizzera e l’Indonesia si impegnano reciprocamente a rispettare i diritti dell’uomo e le norme ambientali. Concretamente: le riduzioni di dazi doganali previste dall’accordo varranno solo per i prodotti (tra cui il “famigerato” olio di palma) coltivati in maniera sostenibile e tracciabile. Va ricordato che nel 2019, la Svizzera ha importato dall’Indonesia solo 35 tonnellate di olio di palma, equivalenti allo 0,0001% della produzione totale indonesiana.
Per questi motivi e per dare un segnale forte e innovativo alla posizione della Svizzera nel mondo, vi invito a votare SÌ il prossimo 7 marzo all’accordo di libero scambio con l’Indonesia.