Scolari Jonathan, Verzasca
Ormai da anni si assiste un po’ alla rivalità tra città e campagna, tra agglomerati urbani e zone periferiche. Queste ultime sappiamo essere importanti ma demograficamente deboli.
Sempre da anni si sente tanto parlare di come ripopolare le zone periferiche, di come rendere più attrattive le zone di montagna da un punto di vista residenziale.
Parliamo però della nuova legge sul co₂ dove troviamo incentivi, aiuti ma anche l’aumento di tasse; se sugli incentivi nulla da dire (anzi sarebbe la via da adottare per far cambiare le abitudini alle persone) sull’aumento delle tasse ci sarebbe tanto da discutere. Prima di tutto si può dire che andranno a colpire le fasce medio-basse della popolazione, quelli che non si possono permettere investimenti importanti sui sistemi di riscaldamento della propria abitazione o una spesa per nuove automobili. Soprattutto però c’è la bella idea di aumentare il prezzo dei carburanti di circa 12 centesimi al litro. Chi andrà a colpire questo aumento? Chiaramente i cittadini, il lavoratore che deve utilizzare l’auto per recarsi al lavoro.
Adesso mi riallaccio al discorso iniziale, le periferie, perché si sarà proprio chi vive in queste zone a essere maggiormente penalizzato, chi deve fare molti chilometri per andare al lavoro. Per chi vive nelle valli (zone periferiche del nostro Cantone) non c’è scelta, il mezzo privato è l’unica soluzione. Quindi ricapitolando: si cerca di rendere più attrattive dal punto di vista residenziale le nostre valli, per non farle morire e adesso ci propongono un aumento di tasse per chi viaggia molto con la propria auto. Per me non ci siamo proprio, condivido la volontà di ridurre le emissioni di co₂, la linea d'incentivare chi vuole e riesce a cambiare le abitudini ma assolutamente no all’aumento di tasse per penalizzare il cittadino del ceto medio-basso e chi vive nelle zone periferiche. Quindi un bel NO a questa legge socialmente ingiusta che penalizza i cittadini e le zone più deboli.