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L'OSPITEMorire in una giornata luminosa di primavera

24.05.21 - 19:15
Matteo Muschietti
Matteo Muschietti
Morire in una giornata luminosa di primavera
Matteo Muschietti

È successo, a due passi da noi. La bella Stresa cittadina ridente sul lago Maggiore ha conosciuto una giorno di grande tristezza. Ben 14 persone hanno perso la vita per la caduta di una cabina della funivia che da Stresa porta al monte Mottarone.

Cosa pensavano queste 14 persone mentre precipitavano nel vuoto? È stata una morte atroce vissuta sino al botto. I genitori stringevano al petto i loro bimbi per proteggerli e risparmiarli da questa tragedia. Attimi dove tutto ti sfugge di mano, dove ogni secondo che passa è una vita. Davanti a te passano tutti i ricordi in un secondo, tutti i progetti che ha fatto, tutte le speranze che riponevi nell'avvenire, il ricordo di chi lasci e non vedrai più ti affanna il respiro, poi il botto e il silenzio di una natura incontaminata che ti fa cornice.

Non hai avuto tempo di piangere perché tutto si è svolto in un battito di ciglio. Cercavi il sole, la luce, eri entusiasta di come si sarebbe svolta questa giornata baciata dal sole per correre sui prati ancora non proprio verdi del Mottarone. Eri ansioso di ammirare lo splendido panorama che si gode da questo monte, per lasciare libero il tuo pensiero e pensare per un momento in positivo accanto a chi ti vuol bene. Eri emozionato di provare cose nuove in un luogo dove si può sognare.

Purtroppo tutto questo si è infranto in un attimo e tu hai visto la vita che ti lasciava e ti sei opposto, ma invano. Morire in una giornata limpida di primavera non è bello, perché tu pensavi all'estate, ad altri momenti emozionanti da passare assieme a chi ti vuol bene in modo pieno e spensierato. Purtroppo la morte viene e non guarda il calendario, colpisce senza pietà e stende sopra di te un velo nero che non ti permette di sognare di sperare, e di vivere.

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