Christian Mangiacavalli, Giovani UDC
Cara, inutile e ingiusta. Ecco riassunta in breve la legge sul CO2, oggetto in votazione il prossimo 13 giugno.
Questa legge ha come scopo quello di ridurre ulteriormente le emissioni di CO2 e potenziare la politica climatica della Svizzera. Positiva come idea, se non fosse che essa prevede tasse, divieti e grandi imposizioni che ricadrebbero sulle spalle delle famiglie svizzere. Proprio così: il prezzo per la benzina e per il diesel aumenterebbe di 12 centesimi al litro, la tassa sull’olio da risaldamento e sul gas verrebbe raddoppiata e ci sarebbero tasse aggiuntive sui biglietti aerei. Ciò rende questa legge troppo cara, in quanto farebbe aumentare le spese famigliari fino a mille franchi all’anno.
Inoltre, non diminuirebbe la produzione e le emissioni di CO2 nell’aria: in Svizzera le emissioni pro capite sono già diminuite di quasi il 24%. Siamo un paese che ha pochissimo impatto sui cambiamenti climatici. Perfino alcuni esponenti Verdi ed ecologisti si sono espressi contrari a questa pericolosa legge. Pertanto oltre che cara pure inutile. E come se non bastasse pure ingiusta: infatti essa graverebbe come già ricordato sulle famiglie del ceto medio-basso e sulle PMI. Siamo davanti a una legge antisociale e a portata dei ricchi.
Ma ormai ci siamo abituati, la Svizzera deve sempre fare la prima della classe, il tribunale del mondo. Non può mai stare tranquilla, deve sempre fare il primo passo. Evidentemente molte persone vorrebbero una Svizzera con molta più burocrazia, più tasse ed enormi oneri per la popolazione. In un momento di crisi come questo causato dalla pandemia non mi pare che le famiglie necessitino di nuove tasse e nuovi costi. Come giovane svizzero penso che i problemi legati al clima vadano risolti con altri mezzi, sicuramente non aumentando le spese di azioni quotidiane che stanno alla base della vita di una famiglia come il riscaldamento o l’utilizzo di un mezzo di trasporto.