di Marko Antunovic, membro comitato Verdi del Locarnese
Il prossimo 13 giugno voteremo la Legge sul CO 2. Già solo il dibattito che questa votazione ha suscitato è importante e necessario. Un confronto aperto su questa complessa tematica accresce infatti nei cittadini la consapevolezza sull’urgenza di varare misure efficaci per contrastare il surriscaldamento del clima. È infatti già da tempo scientificamente e innegabilmente provato, che siamo noi, con il nostro consumo massiccio di combustibili fossili, i principali responsabili del
riscaldamento globale.
Il problema è che il surriscaldamento del clima è un fenomeno che si sviluppa lentamente sull’arco di decenni, mentre i mercati tendono ad orientarsi sui profitti a breve termine. Nel sistema economico di mercato attuale, i danni a lungo termine di queste emissioni non sono però assolutamente messi in conto. Così i costi e i rischi provocati dal cambiamento climatico non vengono sostenuti da chi causa le emissioni nocive per il clima, ma scaricati sulla collettività e sulle generazioni future. Ecco perché, per correggere questa contraddizione, serve una nuova cornice giuridica che premi i comportamenti virtuosi e penalizzi quelli dannosi per il clima.
Paradossalmente, se da un lato l’economia di mercato è responsabile dell’emergenza climatica globale, dall’altro è proprio grazie a questa stessa economia di mercato che il clima può essere salvato. Infatti, quando le nuove condizioni quadro saranno definite, gli attori economici saranno liberi di agire e potranno adeguarsi rapidamente e senza temere il dumping di attori economici poco scrupolosi al nuovo modo di produrre rispettoso del clima. Ciò darà un forte impulso all’innovazione
e libererà enormi energie.
Con la nuova legge sul CO2 si definiscono nuove e chiare condizioni quadro per l’agire delle imprese e dei consumatori, premiando chi si impegnerà a ridurre le emissioni nocive per il clima e l’aria. Per questo motivo invito tutti a votare sì alla legge sul CO2.