Marco Romano, consigliere nazionale PPD/Il Centro
Il prossimo 26 settembre il popolo svizzero sarà chiamato a esprimersi sull’iniziativa popolare “Sgravare i salari, tassare equamente il capitale”, anche detta “iniziativa 99%”, lanciata dalla Gioventù Socialista (GISO).
Per quanto nobili gli ideali di redistribuzione della ricchezza ed eguaglianza sociale su cui focalizza la GISO, leggendo attentamente il testo emerge quanto la proposta sia smisurata e mal pensata. A essere colpito non sarebbe solo quell’1% di popolazione tanto inviso alla sinistra (i super-ricchi), ma l’intero sistema fiscale ed economico, con un danno del 100%. Il testo in votazione è estremamente vago; lascia adito a molti dubbi sull’applicazione e di conseguenza su chi realmente sarà chiamato a pagare. Di fondo si mira a una sostanziale rivoluzione del sistema tributario. Un esperimento fiscale assolutamente non necessario in una Svizzera che presenta già oggi un sistema redistributivo molto equo e uno Stato sociale capace di rispondere in maniera capillare ai bisogni di chi si trova in difficolta.
L’iniziativa non definisce chiaramente cosa siano i “redditi da capitale” introducendo un concetto sconosciuto nel diritto fiscale elvetico. È ipotizzabile che in questa definizione rientrino gli utili da capitale quali dividendi e tassi d’interesse, ma anche gli utili da sostanza immobiliare (guadagno dalla vendita d’immobili) e locativa (affitti). Altro punto incerto è il tanto declamato valore soglia che farà da spartiacque tra un’imposizione al 100% e quella draconiana del 150%. Gli iniziativisti parlano di un generico centomila franchi. Di primo acchito un montante molto elevato, ma pensando alla vendita di una casa di famiglia si raggiungerebbe facilmente questo importo. Lo stesso ragionamento si applicherebbe anche alle successioni aziendali per piccole medie aziende, lo scheletro del nostro sistema economico.
L’iniziativa popolare menziona privilegi fiscali da eliminare. Di fatto intende attaccare e gravare chi genera reddito a discapito dell’intero sistema. Ogni franco verrebbe imposto come se fosse un franco e cinquanta. Si i introdurrebbe quindi l’imposizione di un reddito fittizio, un unicum a livello mondiale.
Affermare infine che questa iniziativa permetterebbe di aumentare le entrate fiscali è una pura speculazione ideologica. Ogni settimana gli iniziativisti sortiscono nuove stime, a dimostrazione dell’incertezza e inconsistenza totale su cui poggia la proposta.
Vi è una sola certezza: l’iniziativa colpisce direttamente e indirettamente il 100% della popolazione svizzera. È una trappola fiscale per PMI, aziende familiari, start-up, proprietari di immobili e piccoli investitori. Un NO è essenziale per evitare nuove imposte per le famiglie e il ceto medio.