Raoul Ghisletta, granconsigliere e consigliere comunale PS Lugano
LUGANO - Gli aspetti progressisti nel Polo sportivo degli eventi (PSE) di Lugano sono almeno quattro:
Se il PSE fosse respinto, si perderebbero dieci anni di lavoro. E si perderebbe pure un buon contratto di finanziamento con i privati, che consente ad una Città indebitata di finanziare una grande opera, senza dover aumentare molto il moltiplicatore d’imposta (+3 punti è il ritorno ad un moltiplicatore dell’80%, che è inferiore alla media ticinese). Nel PSE la rata leasing è pari al 1,23% dell’investimento per l’Arena sportiva e al 1,6% per il Palazzetto dello sport, il che per un prestito di 30 anni è ragionevole. Realizzare in proprio il PSE per la Città di Lugano significherebbe perdere poi 83 mio Fr di diritti di superficie su 90 anni, che sono pagati alla Città dalla cassa pensioni del Credito svizzero, per edificare a proprio rischio gli edifici amministrativi e abitativi sui terreni della Città: ricordiamo che al termine del diritto di superficie la Città riprenderà possesso delle aree edificate.
Tra gli aspetti positivi vanno anche sottolineati il contenimento dei rischi di dumping sul cantiere (grazie a una società di controllo e al coinvolgimento dei sindacati) e l’ingrandimento della parte di parco con piante ad alto fusto (grazie allo spostamento dell’autosilo sotterraneo).
Se gli aspetti progressisti e positivi del PSE sono stati rafforzati, lo si deve al gruppo PS-PC in Consiglio comunale, che è riuscito con un lavoro serio a farli votare dal legislativo di Lugano: non a caso la scorsa primavera il gruppo PS-PC ha votato unanimemente il PSE, impegnandosi a vigilare sull’attuazione di questi aspetti.
Sì quindi il 28 novembre ad PSE, che non solamente è necessario per lo sport e per i giovani di Lugano e del Canton Ticino, ma che contiene pure importanti elementi progressisti ed è anche finanziariamente equilibrato. Il finanziamento equilibrato del PSE è importantissimo, perché non metterà in pericolo la socialità a Lugano e gli altri investimenti edili che dovranno essere fatti dalla Città nei prossimi anni per il benessere della popolazione e per la qualità di vita dei quartieri. Tutti questi elementi progressisti e positivi andrebbero persi in caso di bocciatura del PSE, perché a Cornaredo si finirebbe con lo sdoganare opere malfatte, costose e all’insegna della speculazione edilizia.