Franco Celio e Germano Mattei, ex deputati al Gran Consiglio
Proprio nei giorni in cui i quotidiani informavano che un lupo aveva probabilmente osato spingersi fino a Novazzano (dunque ben al di fuori della zona alpina, che taluni ritengono di sua pertinenza), qualcuno, sotto il titolo "Leggete e inorridite" ci ha mandato il testo di un'intervista al direttore del WWF con l'indicazione "Gustatevi questa id... del signor Maggi". Il titolo dell'intervista è già tutto un programma: "Paura del lupo? Sta riprendendo il suo spazio ED È GIUSTO COSÌ".
Quanto all'asserzione che lo "spazio" fosse Indiscutibilmente "suo", vi sarebbero parecchie cose da dire. I nostri antenati hanno fatto di tutto per liberarsi (e indirettamente per liberare anche noi) dalle sgrinfie di questa bestia, e ora c'è chi vorrebbe ripiombarci in quella situazione (e sono magari gli stessi che, per delicatezza di cuore, pretenderebbero che i ticinesi rinuncino al tradizionale "capretto di Pasqua"!).
Il resto è naturalmente all'insegna del più puro "buonismo... lupofilo". Minimizza i possibili "incidenti" (il rischio di venir divorati da questa bestia, lui lo chiama graziosamente così!) e si prende poi gioco di coloro che non accettano il nuovo pensiero unico che vede in questo predatore sanguinario la salvezza del mondo. Il signor Maggi si inoltra quindi in un'elencazione puntigliosa, arrogante e spocchiosa, dell'importo degli "indennizzi" percepiti dagli allevatori vittima di aggressioni del suo protetto. Come dire: "Contadini indennizzati, tutti salvati". Il rischio per la popolazione ovviamente non conta... Purché tutti tacciano!