Partito Comunista
Già prima dell'estate l'Ispettorato del lavoro del Canton Ticino aveva stabilito come l'associazione "TiSin" poi ribattezzata "Sindacato Libero della Svizzera Italiana" non fosse realmente un sindacato e che il presunto contratto collettivo di lavoro siglato con l'associazione padronale "Ticino Manufacturing" di fatto era esclusivamente atto ad eludere la legge sul salario minimo così da sottopagare i lavoratori.
La decisione odierna di "Ticino Manufacturing" di ritirare il ricorso e di sciogliere l'accordo con lo pseudo-sindacato di cui sopra è quindi un atto dovuto che mette fine a una situazione vergognosa del mercato del lavoro ticinese. Come Partito Comunista esprimiamo quindi solidarietà ai lavoratori coinvolti e pieno sostegno ai sindacati - quelli veri - che hanno tenuto la barra dritta in questa vicenda che avrebbe potuto rappresentare un grave precedente.
In merito a questo tema aggiungiamo due considerazioni: