Lelia Guscio, Deputata in Gran Consiglio per la Lega dei Ticinesi
Sempre più spesso nel vivere quotidiano ci accorgiamo che la galoppante digitalizzazione porta progresso ma anche rischi, confusione e ostacoli all’utenza. Macroscopicamente, basta leggere le recenti cronache per rendersi conto degli effetti nefasti degli attacchi hacker sulle ferrovie europee. Treni bloccati in Germania, Italia, nel Gottardo (ufficialmente si è parlato di una panne) e le relative esperienze spiacevoli o addirittura angoscianti per chi resta a piedi o rinchiuso ore in un tunnel senza elettricità, con aria viziata e deve trasbordarsi in un treno di soccorso. Si pensi agli anziani! Tutti apprezziamo di non dovere necessariamente fare la coda in posta per pagare le bollette, ormai pagabili con un clic da casa da anni, ma ci siamo anche accorti che le nuove polizze QR non sono nemmeno più spezzabili a mano. Sono già quindi rivolte a un futuro in cui non ci sarà nemmeno più bisogno di una ricevuta cartacea, perché sarà tutto registrato digitalmente, in entrata e in uscita nel traffico pagamenti. Siamo però meno contenti quando leggiamo che vengono rubati dati sensibili anche ad amministrazioni pubbliche (es. ospedali) e aziende e chiesti riscatti per evitare di mettere in piazza cartelle mediche di cittadini o sottrarre preziosi segreti aziendali. Non apprezziamo nemmeno quando ci arriva pubblicità mirata dopo avere fatto acquisti online o al supermercato, ci sentiamo infatti invasi nella nostra privacy e dati in pasto come redditizi profili di consumatori ai colossi della vendita. Ci facciamo delle domande quando per pagare un posteggio si sovrappongono tre modi differenti creando confusione e perdita di tempo: targa, numero dello stallo o app? E quando il telefono è scarico che si fa? Mi chiedo come faranno gli anziani di domani a fare tutto da soli senza più servizi all’utenza: ritirare un pacco postale con solo un codice e nessuno più allo sportello, gestire una carta di credito tutta in digitale senza neppure una helpline, farsi consigliare per organizzare un viaggio se si è disabili (è vero esistono i simboli in rete) o le snervanti telefonate con un’infinità di opzioni numeriche dei call centers delle varie aziende pubbliche e private. Non è ben chiaro cosa accadrà a chi sarà scarsamente digitalizzato per vari motivi, anche di salute (problemi cognitivi, persone ipovedenti o altro). Saranno penalizzati con costi extra o socialmente esclusi?