Mattia Bernasconi, candidato al Gran Consiglio per i Giovani del Centro (Lista 7, Nr. 21)
La situazione in Ticino riguardo la natalità è chiara. I giovani non fanno figli o ne fanno troppo pochi, mentre la popolazione diventa sempre più anziana. La Svizzera ha visto un aumento della popolazione che l’ha portata ad avvicinarsi alla vetta dei nove milioni di abitanti, soprattutto grazie al saldo migratorio positivo, poiché il nostro tasso di fecondità (numero di figli per donna in età feconda) è troppo basso anche solo per mantenere il numero di abitanti stabile. Il nostro bellissimo Cantone purtroppo è la pecora nera anche in questa statistica, poiché saremo l’unico cantone in cui sarà previsto un calo demografico per il 2030 (fonte ufficio federale di statistica). Il decremento della popolazione sta già avvenendo dal 2017 e fino ad oggi, in soli 5 anni, abbiamo perso più di 2000 abitanti. Questo è un calo drastico e sarebbe equivalente in termini numerici alla scomparsa dei comuni di Sonvico e Capolago. Inoltre la grande maggioranza delle persone che lasciano il nostro cantone sono i giovani e le persone in età lavorativa ovvero l'innovazione, l’imprenditoria e la forza lavoro della nostra economia cantonale. Dobbiamo svegliarci e metterci subito al lavoro per rendere il Ticino attrattivo per i giovani e le famiglie. Detto ciò, siccome sono una persona concreta, vorrei passare ai fatti prendendo spunto dalle politiche familiari derivanti da paesi (Svezia e Islanda) con economie avanzate (come il nostro Paese) e tassi di fertilità ben più alti di quelli che abbiamo noi. Ecco delle proposte che voglio portare avanti nelle politiche cantonali:
In conclusione vorrei dire a tutti i lettori che quando si parla di investimenti e sussidi per la natalità bisogna smettere di usare il termine costi, poiché non fare figli non solo prevede un possibile calo demografico ed un impoverimento economico ma anche un immiserimento culturale (le nostre tradizioni e valori rischiano di diventare semplici parole su dei libri di storia senza nuove generazioni che li porteranno avanti). La natalità porta vantaggi al Cantone anche riguardo le famiglie composte da immigrati, poiché le nuove generazioni figlie di stranieri frequentando la nostra scuola, noi e i nostri figli si integreranno sempre di più. Pensandoci quanti di noi Ticinesi hanno avuto parenti anche lontani che sono immigrati nel nostro territorio da altre parti del mondo? Ecco, praticamente tutti, eppure oggi siamo totalmente integrati nella nostra cultura parlando il nostro dialetto senza pensare alle nostre lontane origini. Sono consapevole che non basterà fare più figli per vedere un aumento della popolazione e che sarà necessario anche un processo per rendere attrattivo il nostro Cantone ai sogni e alle idee imprenditoriali dei giovani, così da evitare il fenomeno chiamato “fuga di cervelli”.