Lelia Gusco, Deputata uscente, candidata al Gran Consiglio n. 81
Molti cambiamenti epocali, purtroppo li dobbiamo subire. Per molte altre cose, fortunatamente abbiamo ancora un margine di manovra nazionale e locale. Usiamolo! Difendiamo i nostri valori occidentali, respingiamo la globalizzazione selvaggia, rifiutiamo l’immigrazione incontrollata, tuteliamo la neutralità possibilmente integrale. L’Islam politico e violento non lo vogliamo. Stranieri che delinquono pesantemente e beneficiano di aiuti sociali siano espulsi. La scuola continui a formare. Se si abbassa troppo il livello, avremo future generazioni impreparate e relativi problemi sociali dovuti ad incompetenze varie. A scuola si insegni obbligatoriamente anche il concetto occidentale di “pianificazione familiare”, tra le materie.
Lo Stato preveda delle regolari campagne informative agli adolescenti su questo tema. Sul lavoro, la preferenza indigena è un regalo che dobbiamo ai nostri giovani. Non è odio verso i frontalieri. Nessuno nega che in alcuni settori lavorativi i frontalieri siano complementari ai residenti o addirittura indispensabili, come nella sanità. Un argine andrebbe messo soprattutto nel terziario finanziario: banche, assicurazioni, agenzie immobiliari, family desk, nuove tecnologie e altro. Vorremmo vedere rilanciati questi settori dando lavoro ai residenti e quindi un futuro ai nostri giovani. Come era un tempo. Affidabilità, qualità ed efficienza dei nostri servizi hanno sempre fatto la nostra fortuna. Sarà così anche in futuro! Riduciamo la burocrazia: molte pratiche andrebbero snellite. Paralizzano una parte buona dell’economia, scoraggiando l’imprenditoria. Scoraggiano giovani che avrebbero potuto creare posti di lavoro (quindi ricchezza collettiva qui) e che invece rinunciano o migrano. Peccato. Dobbiamo tenere controllata la pressione fiscale ed essere anche flessibili.
Qualche globalista internazionale anche filantropo ha sempre fatto la fortuna delle nostre casse pubbliche e dato molto alla società ticinese, in passato. Dovremmo essere attenti ad attirarli anche in futuro. Le stime immobiliari non dovrebbero aumentare. Se aumentano, fanno aumentare pure gli affitti agli inquilini in tempi grami di inflazione e guerre economiche. Grosse aziende con filiali in Ticino, dovrebbero pagare interamente le tasse in Ticino! Il ceto medio è il domani di ogni società. Se non lo aiutiamo fiscalmente, avremo un misero domani, perché nessuno farà più figli. Serviranno asili nido a prezzi accessibili. Sempre più mamme vogliono o devono lavorare. Vivere, lavorare, divertirsi, spostarsi, vorremmo che avvenga in sicurezza. Come è sempre stato.
Non vogliamo che le occasioni di festa degenerano sistematicamente in vandalismi e ferimenti. I decibel di certi locali di svago in zone residenziali dovranno rispettare i limiti o traslocare in zona industriale. Dunque avremo bisogno di valide forze dell’ordine: polizie, security, guardie di confine, videosorveglianze varie che non reprimano senza criterio ma proteggano i cittadini corretti da quelli che purtroppo “deragliano”; il tutto nel rispetto della privacy. Basta con l’incubo collettivo dei radar. Si trovino soluzioni creative. Come i radar amici. E chi dovesse essere recidivo per velocità al volante, venga mandato a fare qualche giornata in lavanderia di case anziani, a pulire sentieri o a fare altri lavori di pubblica utilità e sensibilizzazione!
Il mobility pricing lasciamolo fare a Londra e Milano. Qui è improponibile. E’ una moda green metropolitana troppo costosa per un cantone montagnoso come il nostro, dove l’auto è indispensabile per vivere. Idem per gli impianti di riscaldamento. Nessuna imposizione di sostituirli. A meno che Berna finanzi al 95% un piano Marshall energetico nazionale per privati. Desideriamo strade senza buchi e senza ossessioni di limiti di 20 e 30 Km/h ovunque. L’esplosione demografica, se non scoraggiata, ci darà problemi. Un ruolo decisivo potrebbe e dovrebbe averlo l’istruzione alla pianificazione familiare della popolazione. Aree troppo densamente popolate sono purtroppo notoriamente problematiche. Un tempo per la criminalità, ora anche per traffico insopportabile, scarsità di risorse idriche, elettriche e degrado. Dovrà essere possibile restaurare i nostri rustici nel rispetto della natura e delle norme. Sono un patrimonio rurale che vogliamo potere consegnare ai posteri vivo, non diroccato! In pandemia abbiamo apprezzato la loro esistenza! E pure i turisti li apprezzano.
Dovremo difendere la nostra pastorizia ed agricoltura, se necessario anche con abbattimento di predatori troppo diffusi e pericolosi. Avendo la popolazione più anziana della Svizzera e quindi anche più bisognosa di cure, sarà ancora più importante battersi per mantenere bassi i premi di cassa malati. Ad ogni costo! Berna dovrà continuare a insediare posti di lavoro di ex regie federali in Ticino. La perequazione fiscale intercantonale andrà rivista a nostro vantaggio, soprattutto se i dividendi della Banca Nazionale dovessero continuare ad essere troppo instabili. Con l’Italia, nostro vicino di casa, continueremo ad avere relazioni altalenanti. Certamente vitali scambi commerciali e collaborazione transfrontaliera ma anche qualche puntuale divergenza. Dobbiamo infatti gestire assieme all’Italia tutte le criticità legate a boschi, laghi, fiumi e terre su cui passano i confini. Incluso lo spazio aereo.
Per quanto riguarda l’ambiente, i trasporti e la sicurezza in genere vi sono criticità come strade, reti fognarie, reti elettriche internazionali, rischio incendi, carenza idrica, alluvioni e migrazioni illegali che sono alcuni dei temi che ci vedono costantemente impegnati al fronte sud. Roma si è dimostrata spesso sorda ai problemi transfrontalieri. Sarà pertanto indispensabile avere sempre validi e affidabili interlocutori istituzionali in Lombardia e Piemonte, le regioni direttamente confinanti a noi. Ci eviterà, quanto possibile, di ricorrere ad antipatiche misure di ritorsione sui ristorni, adottate in passato per risolvere esasperanti attese per smuovere dossier locali. Queste sono alcune necessità e soluzioni alle varie sfide che ha il Ticino a 360°.
Lelia Guscio Deputata uscente, candidata al Gran Consiglio n. 81 Lista 13, Lega dei Ticinesi