LEGA dei Ticinesi
La sciagurata gestione di Credit Suisse da parte dei vari manager stranieri che si sono succeduti negli ultimi anni alla guida del secondo più importante istituto bancario del nostro Paese, ha “finalmente” mostrato a tutta l’opinione pubblica nazionale che a loro della Svizzera e dei suoi valori interessava ben poco! Anzi forse assolutamente niente!
Una vergogna! Una vergogna anche per i tanti soldi che hanno immeritatamente succhiato alla banca senza lasciare alcun beneficio al nostro Paese! Se si guarda ai dati borsistici di UBS e Credit Suisse degli ultimi anni, il loro valore va di pari passo fino al mese di marzo del 2021. A partire da quella data UBS ha segnato una tendenza di crescita positiva del valore borsistico della sua azione mentre quella di Credit Suisse è diventata negativa. A questo punto sorge spontanea una domanda: «come mai la preposta Autorità di vigilanza non si è chiesta a cosa era dovuto questo contrastante andamento borsistico?».
In altre parole il problema di Credit Suisse era sicuramente già nell’aria da tempo, ma forse nessuno ha mai voluto scoperchiare le pentole che stavano ormai bollendo con al loro interno tanta aria fritta. In questo lasso di tempo vi sono state anche diverse chiusure contabili (definitive e provvisorie) che avrebbero dovuto evidenziare i problemi che stavano stritolando Credit Suisse.
Dire che il problema di Credit Suisse è stato improvviso è una grande bugia o peggio ancora, se nessuno se n’è accorto prima significa che i mezzi di cui dispone l’Autorità di vigilanza non sono assolutamente efficienti. Insomma se la FINMA, il cui gremio della Direzione è composto dai maggiori esperti nazionali, ma anche internazionali di analisi finanziaria, non si è accorta di nulla, sarà opportuno che anche la Direzione di FINMA venga coinvolta nella co-responsabilità del fallimento di Credit Suisse. È perciò importante che su questo aspetto venga fatta chiarezza, con un’inchiesta che porti a punire i responsabili.
Ma vi è di più: se FINMA non è riuscita a capire che la seconda banca più importante del nostro Paese stava piano piano fallendo, come farà ad accorgersi se la “nuova UBS” incapperà in gravi problemi finanziari? Naturalmente ci auguriamo che questo non avverrà mai, ma se succederà, e la finanza è sempre molto imprevedibile, a quel punto non ci sarà più nessuno in grado di offrire un salvataggio. Questa situazione di sfrenato liberismo economico, sostenuto da varie lobby federali oltre che da alcuni partiti politici, non può più essere accettata! C’è da rimanere basiti nel leggere nei quotidiani ticinesi le esternazioni di Credit Suisse: “Siamo al vostro fianco”. Davvero imbarazzante, nemmeno una parola di scusa!? Insomma anche dal lato della comunicazione Credit Suisse non ne ha azzeccata una!