Cinzia Marini, Manager Medico, già candidata al Consiglio di Stato e Gran Consiglio 2023
Si dice che Santésuisse dichiara che presto il cittadino medio non potrà più pagare i premi dell'assicurazione malattia: una dichiarazione ambigua, fa apparire che l’Organizzazione considera problematica la situazione del cittadino, ma, in realtà, Santésuisse è potenza e strumento delle società di assicurazione.
Afferma che le assicurazioni hanno perso 1.5 miliardi di franchi l’anno scorso, e sicuramente si gioca ancora sui problemi generati dalla situazione Covid.
La realtà è che le strutture assicurative sanitarie, a differenza di altri tipi di assicurazione, hanno un sistema volto a generare un netto profitto (con sufficiente controllo da parte delle autorità federali ?) senza alcuna misura di redistribuzione, di analisi della capacità economica del cittadino o di voler prevedere i rischi sanitari della popolazione ora indigente, che ha ora gli stessi motivi Covid correlati che esse identificano.
Inoltre, in modo altamente ingiusto, esistono importanti differenze tra gli assicurati dei diversi cantoni, e le difficoltà economiche vengono buttate sulle spalle dei pazienti, che abuserebbero di cure, e degli operatori sanitari, che esalterebbero i costi. Queste valutazioni tendenziose devono assolutamente essere riviste, con un’oggettiva supervisione dello Stato Federale.
In realtà sembra esistere un programma, anche di propaganda, a diversi livelli, volto a danneggiare economia e immagine degli operatori sanitari. Inoltre, diversi studi medici vedono pazienti rifiutare esami o cure per paura dei costi, e sono obbligati a far firmare ai pazienti la rinuncia alle cure proposte. Chi proteggerà i medici in caso di mancata diagnosi?
Moltissimi assicurati non riescono a sostenere i premi, hanno assunto franchigie enormi, e rinunciano a visite e cure mediche per paura di assumerne i costi. Presto aggiungeremo alle cause di morte in Svizzera la voce “mancanza di cure per carenza economica”, un quadro americaneggiante?