Matteo Muschietti, sentinella dell'ambiente.
Facciamo un discorso chiaro e senza fronzoli. Nel Mendrisiotto sono molti i lavoratori che abitano al di là della ramina (nome dato alla frontiera fisica fatta di rete metallica voluta dal regime fascista) che giornalmente si recano a lavorare da noi. Sono persone che hanno cercato il posto di lavoro nella vicina penisola italiana, ma non hanno trovato nulla. Si adattano a fare qualsiasi occupazione per avere un reddito per il loro sostentamento.
Dove li troviamo: in modo cospicuo nelle fabbriche di Mendrisio e di Stabio, nei cantieri edili, nella ristorazione in altri lavori umili. Però ci sono anche chi lavora in ufficio, nelle banche, nel settore sanitario, con mansioni importanti.
Oggi la crisi si è abbattuta sull'occupazione e molti nostri giovani fanno fatica a trovare il posto di lavoro e devono recarsi oltralpe. La disoccupazione giovanile è un dato di fatto che coinvolge la nostra popolazione indigena. Poi esiste pure la disoccupazione per chi ha passato gli anni '50. Anche in questa fascia di età molti nostri concittadini non trovano un'occupazione e sono costretti a timbrare la disoccupazione o ricorrere all'assistenza.
È una situazione difficile, ma si possono trovare delle soluzioni e dare lavoro a queste due categorie di persone domiciliate nel nostro distretto e in tutto il Ticino. Le elezioni cantonali di aprile hanno dato un nuovo mandato sia al Consiglio di Stato, che al Gran Consiglio, di governare e legiferare per quattro anni.
Secondo il mio parere è ora di intervenire ed elaborare una nuova legge mediante la quale si premiano le ditte che a parità di capacità danno la preferenza all'assunzione di personale indigeno. Questo non solo nel Mendrisiotto ma in tutto il Cantone, con un salario dignitoso adatto a vivere in Ticino. Il ragionamento è semplice, così facendo si diminuisce la disoccupazione e l'assistenza.
Brutta parola “assistenza“, meglio chiamarla con altro nome, come reddito complementare. A chi fa questa operazione si dovrebbe dare un premio sotto forma di sgravi fiscali o altro per incentivare l'occupazione in loco. Ecco casa si aspetta la popolazione dei disoccupati, dal Consiglio di Stato, ma soprattutto dal Gran Consiglio, che è stato molto rinnovato nella sua composizione. Sta di fatto che noi abbiamo bisogno dei lavoratori frontalieri perché senza di loro non potremmo produrre quanto oggi produciamo e ci sarebbe un impoverimento della nostra economia locale.
Cerchiamo di adottare una legge a tutela dei nostri disoccupati che permetta di assumere chi abita e vive da noi. Il diritto al lavoro è indispensabile per tutti e rafforza la tempra dell'uomo. Avanti ticinesi!
Matteo Muschietti – sentinella dell'ambiente