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LORENZO QUADRILOCli: una legge ideologica e pericolosa

11.06.23 - 08:11
Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi
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LOCli: una legge ideologica e pericolosa
Lorenzo Quadri, Consigliere nazionale Lega dei Ticinesi

Se ogni nuova legge venisse sottoposta ad un esame sul rapporto costi-benefici, la legge sul clima (LOCli, detta anche “legge divoratrice di elettricità”), su cui voteremo il prossimo 18 giugno, non lo supererebbe.

Questa legge non eviterà un singolo giorno di canicola e non salverà un metro quadro di ghiacciai. Semplicemente perché l’apporto della Svizzera al riscaldamento climatico è irrilevante: il nostro paese produce l’uno per mille della CO2 globale.

A fronte di un beneficio inconsistente, i costi della LOCli sono enormi. In soldoni, si calcolano quasi 400 miliardi da qui al 2050. Una cifra gigantesca, che evidentemente ricadrà su cittadini ed imprese. Se non è un premio di cassa malati in più, poco ci manca.

Poi c’è il nodo centrale dell’approvvigionamento energetico, vitale per un Paese. La LOCli lo mette a rischio. Questo in barba al titolo farlocco della legge, modificato in zona Cesarini, che addirittura parla di “rafforzamento della sicurezza energetica”, quando il risultato sarà l’opposto.

La LOCli prevede implicitamente il divieto di combustibili fossili: altrimenti non si arriva all’obiettivo delle zero emissioni di CO2 entro il 2050.

La mobilità dovrà essere totalmente elettrizzata, il riscaldamento pure. Benzina, diesel, olio combustibile e gas ci forniscono il 60% dell’energia. Dove la troviamo, come la produciamo l’elettricità necessaria a coprire questo ammanco? Elettricità che, oltretutto, deve provenire da fonti rinnovabili: quindi da centrali idroelettriche, solari ed eoliche. A ciò si aggiunge l’uscita della Svizzera dal nucleare, la quale genererà altri “buchi” nell’approvvigionamento. Da notare che i primi a sabotare il magnificato fotovoltaico sono proprio i Verdi: in Vallese hanno lanciato il referendum contro la legge cantonale che agevola la realizzazione dei grandi parchi solari, mentre l’impianto Grengiols Solar sarà ridotto ad un sesto. Senza contare, poi, che l’energia solare ci rende dipendenti dalla Cina da cui provengono gran parte delle componenti dei pannelli e dei motori elettrici (ovviamente prodotti con energia “sporca”).

La LOCli è un salto nel vuoto. Prevede l’abbandono di vettori energetici senza però che ci sia un’alternativa. E’ come decidere di abbattere la nostra casa senza avere idea di dove andremo poi ad abitare.

Il rischio cui ci esponiamo è enorme: la penuria energetica, con il suo corollario di blackout, razionamenti, obblighi, divieti. Le sovvenzioni contenute dalla legge verranno finanziate tramite aggravi fiscali. Ai cittadini verrà inoltre imposta una pletora di balzelli per rieducarli a comportamenti ritenuti “virtuosi” dai climatisti.

Una penuria energetica generalizzata comporta per il Paese pericoli simili a quelli di una pandemia. Il che, se si mettesse male, potrebbe portare all’applicazione, da parte del Consiglio federale, del tristemente noto diritto d’urgenza, che abbiamo imparato a conoscere ai tempi delle restrizioni da coronavirus. E tutto questo per cosa, essendo l’apporto svizzero al riscaldamento globale irrilevante?

Da un lato misure draconiane e pericolose; dall’altro, vantaggi evanescenti. Il 18 giugno, diciamo No alla Legge divoratrice di elettricità.

 

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COMMENTI
 

Mattiatr 1 anno fa su tio
Il progresso tecnologico non è mai stato politicamente determinato, né dagli imperatori e dai re prima, né dal popolo poi. Sta roba che ci siamo messi in testa che sarà la rivoluzione dei fiorellini e delle passeggiate nei campi di girasole ha senso pari a zero. Una transizione su questa scala delle fonti d'approvvigionamento energetico avrà dei costi per definizione e onestamente l'amministrazione federale non si è impegnata affatto nel fornire una qualche analisi decente sulla sostenibilità non solo ambientale, ma pure sociale ed economica della legge. Aggiunto a tutto ciò non si capisce nemmeno come farà a stare in piedi la rete elettrica nazionale con il mix energetico previsto nel 2050 proprio sui siti federali, mancano accumuli, mancano fonti in grado di garantire il carico base, manca tutto. Questa legge in combinazione con la strategia energetica 2050 è una follia, non una rivoluzione industriale. Una delle due andrebbe ritrattata, altrimenti la baracca non sta in piedi. Il tutto senza considerare la presa per i fondelli principale di questa legge, cioè che si dedicano decine di rige sul far regali a destra e a manca fra sussidi ai pannelli fotovoltaici, sostituzione di riscaldamenti, isolazioni, ... e un trafiletto scarso sulla prevenzione degli effetti del cambiamento climatico (sbarramenti per compensare periodi di siccità, argini per contenere eventuali futuri alluvioni, dighe per un maggior accumulo idroelettrico, protezioni per i villaggi montani vista la prevista scomparsa del permafrost, ...). È letteralmente una presa in giro, non una rivoluzione industriale o la legge salvifica che ci renderà indipendenti da chissà chi (tipicamente i pannelli solari crescono nei campi dell'altopiano e le pale eoliche le raccogli in autunno assieme alle castagne).

Mattiatr 1 anno fa su tio
Risposta a Mattiatr
Sarebbe dovuta essere una risposta al commento di falco8, però rimango aperto alle osservazioni di tutti.

falco8 1 anno fa su tio
è l'inizio di una nuova rivoluzione industriale, ad un certo punto ben venga il cambiamento radicale costi quel che costi, almeno per una cosa le sanzioni alla russia ci sono servite, si vivrà meglio, molto meglio, penso solo all'inquinamento dovuto ai motori a scoppio, provate a vivere accanto ad un arteria principale, un tavolo all'esterno si riempie di polverine in pochissimo tempo. ovvio che i prezzi di tutto saliranno, sono già saliti del 20-30% in media e senza che queste misure siano in atto, e questo non cambierà mai più.

Mitch 83 1 anno fa su tio
Credo che spesso parlando di questa legge si faccia leva sui punti sbagliati, non calcolando la reale portata di un'eventuale totale abbandono delle energie fossili in termini di costi. Calcolando che oltre un terzo degli edifici in Svizzera necessita una ristrutturazione e che molti palazzi anche di recente costruzione anno optato per fonti di riscaldamento gas e gasolio dovrebbero reinvestire per sostituire il tutto, oltretutto fornire di termopompa un palazzo di vecchia costruzione senza sostituire infissi e altre migliorie per garantire una migliore efficienza energetica sono soldi sprecati! Le termopompe funzionano benissimo nei nuovi edifici con pavimento radiante cappotti termici e via dicendo che fanno in modo che la mandata di acqua calda nel sistema di riscaldamento funzioni a basse temperature (30/35°) . In un edificio vecchio questo non é possibile e la temperatura di mandata per un'impronta con termosifoni é il doppio e questo comporta un consumo di energia molto maggiore ! Senza fotovoltaico su tutti i palazzi e case sarebbe impossibile attuare tutto questo ! Senza contare che eventuali ristrutturazioni costano anche sugli affitti, se un proprietario é costretto a sborsare decine di migliaia di franchi per sostituire riscaldamento e magari mettere il fotovoltaico e le colonnine di ricarica difficilmente non alzerà le pigioni . Calcolate che per una casa monofamiliare termopompa e fotovoltaico si attestano a ca 50000 fr. Se si aggiunge cappotto e infissi é facile arrivare a 100000 fr e questo per una piccola villetta.

Voilà 1 anno fa su tio
I responsabili del progetto Grengiols Solar indicano il quadro giuridico e il fattore tempo come causa del ridimensionamento dell'impianto. Nessun intervento da parte dei verdi...

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Cosa ci si puó aspettare dai negazionisti (discepoli del trump...) del cambio climatico...a loro solo interessa l'economia. Udc e Lega come sempre usando la strategia del terrore per spaventare i cittadini. Mise...rabili senza dubbio!

Lo Scienziato 1 anno fa su tio
Ringrazio l'autore per fornire dell'ottimo materiale per una lezione di logica e fallacie: 1. Omissione di informazioni rilevanti: L'articolo omette di considerare i costi del non fare nulla per combattere il cambiamento climatico. Gli effetti deleteri del cambiamento climatico, come l'aumento dei disastri naturali, la perdita di biodiversità e i problemi di salute umana, potrebbero avere costi significativamente più elevati nel lungo termine. 2. Falsa causa: L'articolo suggerisce che la legge sul clima causerebbe una penuria energetica, ma non fornisce una vera connessione causale tra la legge e questo risultato. C'è una differenza tra leggi che mirano a ridurre l'uso di combustibili fossili e leggi che causano penurie energetiche. Le soluzioni alternative e le innovazioni tecnologiche sono ignorate. 3. Piano inclinato: L'articolo sostiene che la legge sul clima porterebbe a una "penuria energetica, con il suo corollario di blackout, razionamenti, obblighi, divieti", assumendo che un evento porti necessariamente ad una serie di eventi negativi senza fornire una valida catena di causalità. 4. Generalizzazione affrettata: L'articolo fa una generalizzazione affrettata quando afferma che l'energia solare ci renderà dipendenti dalla Cina. Sebbene sia vero che la Cina produce molte delle componenti dei pannelli solari, ciò non implica necessariamente una totale dipendenza, poiché ci sono altre fonti di energia rinnovabile e fornitori globali. 5. Tu Quoque (Anche tu): L'articolo sottolinea che i primi a sabotare il fotovoltaico sono i Verdi. Questo argomento non affronta il merito della questione, bensì tenta di sminuire la posizione dell'avversario evidenziando la loro ipocrisia presunta o reale. 6. Uomo di paglia: L'articolo sostiene che la legge sul clima richiederebbe il "divieto di combustibili fossili", distorcendo l'obiettivo della legge di ridurre le emissioni di CO2 a zero entro il 2050 in un divieto totale e precipitoso dei combustibili fossili. In realtà, la legge punta a una transizione progressiva verso fonti di energia più pulite e contiene tanti elementi Identificare queste fallacie non è una questione politica, ma di logica e ragionamento critico. Indipendentemente dall'intenzione di voto o dall'orientamento politico, è importante valutare accuratamente le argomentazioni presentate, riconoscendo le limitazioni laddove esistono, per consentire una comprensione più completa delle questioni e un dibattito più produttivo.

Cocco 1 anno fa su tio
Risposta a Lo Scienziato
Premesso che la tua esposizione è chiara e condivisibile, a mio parere, opinabile sebbene abbia cercato di essere il più obiettivo possibile, è l’incidenza Svizzera sulla problematica globale il fulcro. Se si vuole limitare l’emissione di diossido di carbonio in un pascolo bovino il tappo non si mette nel di dietro di una formica. La formica l’ammazzi e le emissioni rimangono praticamente uguali. La soluzione a breve termine la stiamo dismettendo (fissione). Abbiamo il CERN, finanziamo gli studi sulla fusione invece di voler fare i primi della classe per niente. Abbiamo inventato internet, primi per Nobel (pro capite), prima “bandiera” sulla luna 🇨🇭, abbiamo disponibilità finanziaria… Invece di fustigarci facendoci del male concentriamoci sulle soluzioni al problema! Ma questa rimane solo la mia opinione… Anche se a volte non mi trovo d’accordo sia la volontà popolare che sempre (a parte l’ignorantissima votazione su acqua e zucchero*) ha ragione a decidere.

Cocco 1 anno fa su tio
Risposta a Lo Scienziato
*votazione sull’ omeopatia 🫨

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Risposta a Lo Scienziato
Io manderei le angurie ( politici Verdi fuori ma Rossi dentro) in nazioni come India Usa ,Cina per esempio ,a dirgli di smettere immediatamente di creare emissioni… noi in Svizzera creiamo si inquinanti nocivi, ma dati alla mano siamo molto più in avanti che nazioni vicine a noi!

Pensopositivo 1 anno fa su tio
Risposta a Cocco
Invece credo che la Svizzera debba dare l'esempio . Non importa se non avrà un grande impatto a livello globale. É il segnale che si dà alle nuove generazioni quello che conta.

Cocco 1 anno fa su tio
Risposta a Pensopositivo
Senza impatto a livello globale, ammesso che le previsioni catastrofiche sul clima derivanti dall’attività umana siano corrette, il segnale che daremo alle nuove generazioni è terrificante. Possiamo dare tutti gli esempi virtuosi che vogliamo ma se l’esempio non lo segue nessuno serve a poco (o niente). Vogliamo sensibilizzare le nuove generazioni? Spieghiamo che il processo tecnologico è il maggior consumatore di energia e togliamo smartphone ecc a figli e nipoti. Così il segnale ce lo danno loro con il dito medio

Giangino 1 anno fa su tio
Io mi chiedo. Cosa ha mai fatto di buono oltre scrivere Uella sul Mattino?

Pianeta Terra 1 anno fa su tio
Risposta a Giangino
Più di tanti che hanno scaldato la cadrega al granconsiglio!!
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