Matteo Muschietti, sentinella dell'ambiente
Tutte le mattine ci vengono proposte notizie sul mercato azionario. In questi ultimi tempi sono quasi sempre negative. Da non sottovalutare la fusione forzata Credito Svizzero, che ha perso la sua identità con l'UBS. Quanti azionisti di Credito Svizzero ci hanno lasciato le penne? Quanti saranno i disoccupati che questo strascico creerà tra gli ex impiegati delle seconda banca Svizzera? Come si può ancora credere nel mercato finanziario? Un comune mortale come chi scrive rimane sconcertato.
Mi domando se i ticinesi condividono il mio sgomento. Tutto è cartaceo e i titoli quotati in borsa sono solo speculazioni finanziarie. A secondo di quello che dicono gli speculatori un'azione sale o scende. In questa società basata solo su chi specula senza reticenza e per i propri interessi con declamazioni anche inveritiere, si condiziona la borsa. Perché le banche seguono questa politica e non si fanno attrici e moralizzano il mercato? Le strutture delle banche sono cambiate in queste ultimi anni, e alla testa vi è solo chi vuole il profitto subito senza mezzi termini, magari anche con operazioni che mettono in pericolo l'esistenza della banca stessa.
Ecco l'importanza di moralizzare le banche e invitarle al ruolo che loro compete. Non dovrebbero potersi permettere di proporre investimenti non sicuri e speculativi, ma piuttosto dare indicazioni chiare atte a salvaguardare la loro credibilità e a sostegno della clientela. Il Credito Svizzero insegna che rincorrendo le chimere della finanza mondiale si può anche cadere pesantemente trascinando una nazione. Ancora una volta il Consiglio Federale è intervenuto mettendoci risorse proprie, per non creare una voragine che avrebbe toccato non solo la Svizzera ma tutto il mondo finanziario.
Ha fatto bene il Consiglio Nazionale istituendo una commissione che faccia luce su quanto successo al Credito Svizzero. Questa commissione dovrà essere sempre in auge e controllare in modo capillare tutte le banche che operano in Svizzera, ma specialmente l'UBS che è diventata una delle banche più potenti in Europa. È giunta l'ora di ricostruire una nuova credibilità, a misura d'uomo, che valorizzi chi dignitosamente lavora per vivere. Basta con le speculazioni pazze, le banche devono recuperare il loro ruolo di erogare prestiti a chi ne ha bisogno e consigliare la gente con investimenti che non mettano a repentaglio i risparmi di una vita. Chi ha lavorato duramente, senza mai perdere il contatto con la realtà e i sacrifici che la vera vita impone, non ha nulla a che vedere con le regole degenerate di un mondo virtuale, senza misure e senza morale. Ticinesi Avanti, meditiamo profondamente, perché così facendo, diventerà sempre più difficile vivere onestamente e in modo dignitoso!