Fausto Calabretta, sindacalista VPOD Ticino
Diverse volte nei mesi scorsi abbiamo lanciato l’allarme: il personale sociosanitario è stanco per vari motivi. Il Covid 19 ha inciso molto sulle energie delle operatrici e degli operatori; a ciò aggiungiamo l’aumento costante dei carichi di lavoro, la flessibilità richiesta dai datori di lavoro e la mole di burocrazia.
Di certo non aiuterà lo scellerato decreto Morisoli che prevede il pareggio dei conti dello Stato entro il 2025, e che purtroppo è stato approvato dal popolo ticinese il 15 maggio 2022, malgrado il referendum del sindacato VPOD. Troppi hanno dormito allora e sono andati al mare invece di fare campagna contro e di votare NO! Per non parlare dei vertici degli enti sociosanitari sussidiati che per opportunismo e ignavia hanno preferito mettere la testa sotto la sabbia e voltarsi dall’altra parte, invece che metterci la faccia e difendere con le unghie e con i denti il loro personale e la qualità delle prestazioni sociosanitarie per l’utenza. Una vera vergogna!
Negli ultimi mesi abbiamo più volte incontrato il personale che lavora nelle strutture sociosanitarie (ospedali, servizi di assistenza e cura a domicilio, case per anziani, cliniche, istituzioni sociali, ecc.), nelle quali i dipendenti hanno evidenziato la stanchezza che stanno vivendo in questo delicato momento. Dopo aver dato tutto nel periodo Covid si aspettavano di poter “tirare il fiato” ed iniziare a lavorare con dei ritmi adeguati. Così purtroppo non è, in quanto i carichi di lavoro sono costantemente elevati e non ti lasciano riprendere il fiato. Nel settore sanitario spesso l’occupazione dei letti è sempre alta e si cerca di andare oltre il 100%: di conseguenza i carichi di lavoro e gli straordinari aumentano, perché il personale che deve lavorare è sempre il medesimo. Quotidianamente riceviamo questi segnali di malessere da parte del personale, intenzionato ad abbandonare la professione per svolgere altri tipi di lavoro, sottraendosi così lo stress che si vive attualmente nelle strutture sociosanitarie e soprattutto evitando di ammalarsi.
Questa situazione è estremamente preoccupante secondo il Sindacato VPOD Ticino. È arrivato il momento di dare una svolta concreta. A questo proposito il Sindacato VPOD Ticino ha consegnato a inizio anno l’iniziativa popolare legislativa elaborata, denominata “per cure sociosanitarie e prestazioni socioeducative di qualità”. L’iniziativa popolare con il sostegno dei militanti sindacali ha raccolto oltre 7’700 firme e nelle prossime settimane inizierà l’esame parlamentare (ricevibilità dell’iniziativa e poi esame del merito).
Per il Sindacato VPOD si tratta di trovare soluzioni concrete, dopo tante promesse e discussioni su come migliorare il settore sociosanitario/socioeducativo. Ora si tratta di passare ai fatti. L’iniziativa popolare dà queste soluzioni. Ricordo che essa chiede di adottare una legge quadro cantonale basata su cinque principi:
1) condizioni lavorative minime valide per tutto il settore sociosanitario e socioeducativo, per garantire una maggiore attrattività̀ e una maggiore durata delle carriere professionali ed evitare l’abbandono precoce del personale sociosanitario e socioeducativo;
2) codifica dei diritti di pazienti e utenti: la definizione dei diritti di pazienti e utenti va sviluppata nelle leggi che regolano i vari ambiti;
3) organi di mediazione indipendenti: è necessaria la creazione di organi di mediazione indipendenti, gratuitamente accessibili a pazienti, utenti, famigliari e per sonale per discutere e per conciliare in caso di problemi.
4) valutazione indipendente e trasparente della qualità̀ delle strutture sociosanitarie e socioeducative: questo esercizio deve comportare una pubblicazione regolare dei risultati, che sia accessibile a tutti.
5) pianificazione cantonale e controllo parlamentare: occorre uniformare il modo di affrontare le problematiche sociosanitarie e socioeducative, grazie a pianificazioni cantonali settoriali e al controllo parlamentare sull’adempimento dei contratti di prestazione da parte delle strutture finanziate dall’ente pubblico.
Inoltre il Sindacato VPOD Ticino nella sua assemblea ordinaria dello scorso aprile ha deciso che per combattere i tagli e i problemi finanziari che verranno scaricati sul personale sociosanitario dal preventivo 2024 del Canton Ticino (che sarà pubblicato in settembre e attuerà il decreto Morisoli) si dovrà organizzare uno sciopero generale del settore pubblico e del settore sussidiato. Prepariamoci quindi tutti quanti a scioperare per difendere le condizioni di lavoro e la qualità dei servizi!