di Luca Campana, Consigliere Comunale del Centro a Lugano
LUGANO - Tra poco sarà il primo agosto e saremo tutti impegnati con il festeggiamento della nostra amata madre patria, se quindi l'appuntamento è atteso con una certa frenesia festaiola con bandierine rossocrociate e grigliate, aleggia d'altro canto nell'aria qualche pensiero sulla coesione del nostro Cantone per iniziative che aumenterebbero la distanza fra i ticinesi ed i nostri cugini d'oltralpe.
"Un pedaggio allontana e per forza di cose diminuisce la coesione nazionale".
I sondaggi dei media a favore del pedaggio nei Cantoni purtroppo si contrappongono con quello che attualmente è la realtà del nostro Cantone e che per certi versi viene inteso da molti cittadini del ceto medio come di serie B, infatti, se si tengono in considerazione molti vari fattori, fra i quali: gli stipendi medi nel nostro Cantone, gli assegni per i figli, le targhe ed assicurazioni, la cassa malati e le possibilità di lavoro nel territorio per il cittadino si comprende come il clima si fa via più destabilizzante e di confronto ad altre regioni "interne" e la sensazione di sentirsi meno svizzeri.
Non si comprende poi come i cugini urani appoggino questa iniqua misura di relativo interesse economico, d'altronde con la possibilità di riversare il problema del traffico su altre regioni svizzere, di aumentare la possibilità che altri pedaggi per altre regioni di montagna nel medio termine potranno essere avanzati.
Un ulteriore balzello (qualcuno chiedeva venti franchi nei periodi di punta) si profila all'orizzonte oltre alla già presente vignetta autostradale che è stata pensata all'origine per un breve periodo e poi consolidata nei decenni; una volta introdotto il pedaggio del Gottardo immagino che sarà quasi impossibile ridurlo o toglierlo per cui meglio affrettarsi e mobilitarsi politicamente contro.
I nostri politici a livello federale dovranno farsi sentire e trovare alleanze con altri Cantoni a favore dei ticinesi, contro la sensazione crescente di essere e sentirsi un Cantone lasciato in disparte.