UDC Ticino
Con la recente lettera all’attenzione della Confederazione, la deputazione ticinese chiede che il Consiglio federale agisca, rapidamente e con misure incisive presso il Centro federale di Chiasso.
I tre comuni del basso Mendrisiotto coinvolti avevano stipulato con la Confederazione un accordo per ospitare 350 persone a Pasture e a Chiasso, da mesi il numero oscilla tra i 550 e i 600. Inoltre, parecchie di queste persone non rientrano alla sera; quindi, sono in giro sul territorio durante la notte e nessuno sa bene che cosa fanno. Secondo la Capo dicastero di Chiasso, mancherebbero infine anche le basi legali per contrastare i reati che vengono commessi: furti, danneggiamenti, molestie e liti. La situazione rischia di degenerare nei prossimi mesi a causa del previsto aumento della pressione migratoria.
Esattamente un mese fa, al Consiglio nazionale e al Consiglio agli Stati, sono state bocciate, nell’ambito della sessione speciale sulla migrazione richiesta espressamente dall’UDC, le seguenti mozioni depositate dal partito:
Mozione: Porre fine al caos nel settore dell'asilo. Tornare allo Stato di diritto e a condizioni d'ordine conformemente al diritto internazionale e all'Accordo di Dublino;
Mozione: Adozione di misure conformemente agli articoli 55 LAsi (circostanze eccezionali) e 25 segg. del codice frontiere Schengen;
Mozione: Creazione di zone di transito per lo svolgimento di tutte le procedure d'asilo conformemente all'articolo 22 Lasi,
Mozione: Sospendere il programma di reinsediamento 2024/25,
Mozione: Offensiva nell'ambito dei rimpatri ed espulsione sistematica degli autori di reati e delle persone potenzialmente pericolose
Prima di chiedere dunque alla Confederazione di agire, la deputazione dovrebbe dimostrare coerenza e unità sui temi che toccano i cittadini ticinesi. Solo i deputati UDC e della Lega hanno sostenuto con determinazione queste richieste nell’interesse del nostro Cantone.
Lo scritto indirizzato a Berna è dunque paragonabile alle lacrime di coccodrillo. La dimostrazione dell’importanza e dell’attenzione al tema della migrazione e dell’asilo doveva essere dimostrato coi fatti già un mese fa, ora è solo campagna elettorale.
Ancora peggio, il concetto espresso pubblicamente dal Consigliere nazionale Farinelli: «…il rischio è che poi le persone diventino più intransigenti e in qualche modo meno disposte ad accettare queste persone che vengono nel nostro Paese». Farinelli non si preoccupa del benessere della popolazione ticinese ma della buona accettazione dei migranti. È utile ricordare al deputato PLR che le ticinesi e i ticinesi diventano intransigenti se non si tratta di rifugiati minacciati nella loro incolumità ma di migranti illegali giunti a mezzo di passatori transitando attraverso Paesi sicuri prima di giungere in Svizzera.