Sara Rossini, cofondatrice e direttrice Fill-Up.
Un articolo apparso sul Tages-Angeizer dello scorso 13 luglio evidenzia un aumento di apprendisti che non superano la procedura di qualificazione finale, soprattutto nel settore dell’artigianato e nella ristorazione e c’è chi, come Suissetec svizzera, è molto preoccupata e vuole introdurre delle misure a sostegno dell’apprendistato. Perché, se da una parte si discute sul problema della procedura di qualificazione dall’altra si fa sempre più sentire la difficoltà di reperire personale qualificato. L’apprendistato è sicuramente la strada più breve per immettere personale qualificato nel mercato del lavoro ma se il periodo di formazione si prolunga sempre di più e oltre a questo viene meno anche il titolo di studio, il problema si inasprisce non solo per l’economia ma anche per i giovani che si ritrovano senza un diploma oltre al sentimento di sconforto.
La maggior parte dei giovani che iniziano un apprendistato, soprattutto per il settore dell’artigianato, presenta delle difficoltà scolastiche pregresse; in Ticino si sa che, se appena la media finale delle scuole dell’obbligo lo permette si opta per una scuola di cultura generale (liceo o commercio) o una scuola professionale a tempo pieno, e quindi per gli altri non rimane altro che un apprendistato. Apprendistato che purtroppo è sempre più percepito come una seconda scelta ma che a conti fatti è il percorso formativo che apre molte opportunità di carriera e soprattutto che offre dei vantaggi assoluti rispetto a un percorso unicamente scolastico, in testa c’è lo sviluppo di quelle competenze che sono sempre più ricercate nel mondo del lavoro.
Attualmente nell’apprendistato ci sono dei giovani che fanno fatica perché questo percorso non è poi così semplice come si pensa; entrare nel mondo degli adulti è complicato se in più aggiungiamo la scuola, i corsi interaziendali, gli obiettivi professionali da raggiungere, il libro di lavoro da svolgere e il tempo limitato da dedicare allo studio ci accorgiamo che non è un percorso formativo per tutti.
Incontro settimanalmente giovani che fanno fatica, che non sono più motivati, che non riescono a organizzare lo studio o che hanno effettivamente delle difficoltà scolastiche e doversi mettersi sui libri dopo il lavoro diventa una penitenza, mettendo così in serio pericolo la continuazione del loro apprendistato.
L’apprendistato è fatto anche di azienda che però non può anche prendersi a carico questa parte formativa. Negli ultimi anni sempre più aziende rinunciano a formare e uno dei motivi principali sta nei profili dei candidati che non soddisfano i requisiti richiesti. Ma dobbiamo essere anche realistici e dire che difficilmente le aziende riceveranno profili ritenuti idonei e quindi l’unica via concreta per garantirsi il personale qualificato futuro è quella di sostenere e accompagnare questi giovani con delle misure personalizzate. Le associazioni professionali sono consapevoli della problematica e per questo motivo Suissetec sta progettando di inserire un coach della formazione in tutte le regioni svizzere con l’obiettivo di sostenere le aziende e di sviluppare al loro interno una cultura formativa che le porti a continuare a formare offrendo dei percorsi formativi di qualità. Questa misura toccherà unicamente le aziende, ma chi aiuterà i giovani apprendisti?
Gli apprendisti non possono essere lasciati soli, hanno bisogno di una guida che li sostenga, li accompagni, li stimoli durante l’apprendistato e che allo stesso tempo sia in grado di motivarli e offrire gli strumenti giusti per portare a termine in modo positivo l’apprendistato.
Fill-up, azienda nata nell’aprile 2022, funge da “cerniera” nel mondo del lavoro; il nostro compito è quello di accompagnare gli apprendisti verso la maturità professionale, non quella scolastica per intenderci, fornendo loro gli strumenti per orientarsi e per poter crescere professionalmente aiutandoli anche ad acquisire l’autonomia e la sicurezza necessaria per poter portare a termine con successo il loro percorso formativo e soprattutto per poter decidere del proprio futuro.
Sara Rossini, cofondatrice e direttrice Fill-Up