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EVELYNE BATTAGLIA-RICHIUna Festa nazionale, un Paese, tante culture

01.08.23 - 11:15
Evelyne Battaglia-Richi, candidata al Consiglio degli Stati PVL
EVELYNE BATTAGLIA-RICHI
Una Festa nazionale, un Paese, tante culture
Evelyne Battaglia-Richi, candidata al Consiglio degli Stati PVL

Viene spiegato a scuola, viene celebrato ogni anno e non importa in quale lingua lo si festeggi: il primo d’agosto è il primo d’agosto. Il compleanno della Svizzera è una data speciale. Una festa di tutti e per tutti che va festeggiata nei quattro angoli del Paese e non solo.

La Festa nazionale onora i valori che rendono la Svizzera unica nel mondo. Valori che vengono ammirati da tutti. Tra questi vi è la nostra forza di restare coesi e uniti nella diversità culturale del nostro piccolo grande Paese con quattro lingue ufficiali e molte altre lingue parlate (non ufficiali). Questo giorno rappresenta un momento di unità nella diversità, in cui onoriamo il passato e celebriamo il futuro. I festeggiamenti del 1° agosto ci ricordano che facciamo parte dello stesso Paese indipendentemente dalla lingua che parliamo. Così una zurighese di nascita e ticinese d’adozione come me festeggia dopo 40 anni in Ticino la festa in italiano, mentre qualche ticinese oltre Gottardo festeggia oggi in tedesco o in francese. Il Ticino geopolitico va da Chiasso ad Airolo. Il Ticino quale parte della Svizzera con una cultura italiana, si estende invece fino a Ginevra e Zurigo.

La Festa nazionale è un momento di viaggio. Noi svizzeri ci spostiamo volentieri tra regioni linguistiche. L’italiano e l’italianità non sono unicamente confinati al Canton Ticino e al Grigioni italiano. Oltre la metà degli italofoni non vive nella Svizzera italiana, anche se continua a mantenere un legame con la propria terra d’origine. E non sono pochi gli svizzeri di oltre Gottardo come me che hanno scelto invece di venire a vivere in Ticino. Ciò che ci lega come regione al resto della Svizzera va oltre un semplice tunnel e ben oltre un eventuale pedaggio.

La Festa nazionale è un’affermazione della Svizzera nel mondo. Siamo un popolo che onora la tradizione, ma siamo pure un Paese aperto sul mondo, capace di innovare, aiutare e cooperare con le istituzioni internazionali. Con circa un decimo di connazionali che vivono all’estero, il Primo d’agosto riecheggia in tutti gli angoli del globo.

La Festa nazionale è un insegnamento di tolleranza e democrazia. Poter festeggiare questa Festa nazionale nella propria lingua è per noi acquisito e scontato. Eppure in tanti Paesi parlare nella propria lingua madre può significare essere perseguitati o peggio. La Svizzera insegna che la tolleranza e la convivenza tra culture diverse è possibile. In un momento storico in cui la democrazia è sotto attacco un po’ ovunque, il Primo d’agosto deve essere festeggiato con ancora più vigore. Il messaggio è chiaro: convivere non solo è possibile ma può essere fonte di grande prosperità.

La Festa nazionale è una festa anche per i turisti, i residenti e tutti coloro che vivono nel o visitano il nostro Paese. La Svizzera ospita decine di milioni di turisti ogni anno e ca. un quarto della popolazione residente arriva dall’estero. In questa occasione riaffermiamo i valori della tolleranza, dell’apertura e della libertà. Poco importa chi, dove e come. Il primo di agosto è una festa speciale per tutti coloro che hanno un legame con il nostro Paese.

Questa Festa deve continuare a essere ciò che è sempre stato: un momento per unire e non dividere, tollerare e non discriminare, fonte di libertà da celebrarsi con orgoglio sicuramente, ma anche con rispetto e comprensione per tutte le culture in Svizzera e nel mondo. Buon Primo agosto!

 

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COMMENTI
 

Mat78 1 anno fa su tio
La tolleranza ed il rispetto richiedono reciprocità, se questi valori sono presenti in chi arriva, non vedo problemi. Purtroppo mi pare che invece molti arrivati non abbiamo rispetto e tolleranza verso i valori del paese che li accoglie. La feste nazionale è la festa nazionale, non la festa degli stranieri o delle "lingue non ufficiali". Piuttosto gli stranieri possono imparare molto dalla festa nazionale e sui valori fondanti per il nostro paese. La mentalità dell'inclusione "forzata" è sbagliata e mina i nostri valori e costumi. Per il primo di agosto mi piacerebbe parlare di Svizzera, delle sue tradizioni e dei suoi valori, anche multiculturali, certo. Non di stranieri o turisti.

falco8 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
ecco vedi? su questo siamo perfettamente d'accordo. buona giornata.

LoveYourCountry 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
In realtà il problema è capire quali sono i valori di questo paese…uno straniero che oggi arriva in Svizzera, indubbiamente se Ginevra, Zurigo o Lugano, non trova valori tramandati ma piuttosto i valori che hanno portato gli stranieri con i flussi migratori degli ultimi direi 60 anni. La Svizzera è bella proprio perché variegata, ed è grazie agli stranieri che ci sono questi valori. Non parliamo di valori tramandati, e di patriottismo che se fosse per quelli saremmo ancora tutti sugli alpeggi…. Poi il 1. D’agosto non esiste da tantissimo, e magari è anche grazie a tutti questi stranieri che si è creato questo bisogno 30 anni fa di introdurre il 1. D’agosto come festa nazionale! Vorrei dire grazie a tutti gli stranieri che hanno contribuito a far crescere questo paese!!

Mat78 1 anno fa su tio
Risposta a LoveYourCountry
Gli stranieri in Svizzera hanno giocato e giocato un ruolo importante. Il primo d'agosto però si festeggia il paese, non gli stranieri o le altre culture. Riguardo "ai valori che hanno portato gli stranieri" sono in totale disaccordo. Gli immigrati del dopoguerra si sono integrati lasciandosi di fatto assimilare dallo stile di vita e sensibilità svizzere. Un processo di integrazione perfettamente riuscito: italiani, spagnoli e portoghesi specialmente. Gli immigrati recenti, specie extraeuropei, non hanno la stessa affinità e voglia di integrarsi. E si vede. Colpa nostra che facciamo capire loro che possono continuare a comportarsi come a casa loro che tanto va bene uguale...
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