Amalia Mirante, granconsigliera Avanti con Ticino&Lavoro
Al sorgere dell’alba di lunedì prossimo, le strade del cantone Ticino saranno animate da un vivace caleidoscopio di giovani menti in fermento: migliaia di allievi, dai più piccini ai giovani adulti, faranno ritorno nei luoghi dedicati allo sviluppo e alla crescita. Il primo giorno di scuola, con i suoi zaini nuovi e le scarpe ancora intatte, i timidi sorrisi di chi è alla sua prima esperienza e gli sguardi comprensivi degli studenti più grandi, ha sempre un sapore particolare nel nostro cantone e in tutto il mondo.
Quest’estate, come altre, ha visto l'arena politica e mediatica far rumore per questioni di scarsa sostanza, distogliendo lo sguardo dal vero cuore palpitante della nostra comunità. La scuola, con la sua nobile missione di educare le generazioni future, procede silenziosa e tenace, spesso lontano dai riflettori. Una missione portata avanti da un trinomio indissolubile: docenti, allievi e famiglie.
La scuola pubblica ticinese affronta ogni giorno sfide di un'importanza colossale, che vanno ben oltre le semplici discussioni superficiali che hanno occupato alcuni in questi giorni. Ci sono docenti che, armati di passione e competenza, navigano le tempeste dell’integrazione dei migranti, della differenziazione educativa, delle interazioni talvolta tese con le famiglie e con una società in continuo divenire.
Quando le campanelle delle scuole risuoneranno lunedì, spero che la comunità si soffermi a riflettere sulla vera essenza della nostra istituzione educativa, mettendo da parte le polemiche effimere. Dobbiamo chiederci: quali sono le vere priorità? Certo, non si tratta di brevi dibattiti su argomenti di tendenza, ma di questioni profonde e strutturali.
Da docente, il mio più grande desiderio è che tutti noi, come società, riserviamo il tempo e l'attenzione necessari per valorizzare la Scuola con la "S" maiuscola. Non lasciamoci sedurre dalla tentazione di utilizzare questo tempio del sapere e della crescita personale come merce di scambio per interessi politici effimeri. I nostri ragazzi e le nostre ragazze sono il futuro; meritano il nostro impegno, la nostra dedizione. E i docenti, con le loro aspettative e speranze, attendono il nostro sostegno. Lavoriamo insieme per non deludere queste aspettative, per non tradire la fiducia che essi ripongono in noi.