Luca Frei, candidato al Consiglio nazionale sulla lista No UE – No NATO
Il Partito Comunista si presenterà a queste elezioni federali con una lista chiamata “No UE – No NATO”. Come PC abbiamo ritenuto impossibile, a questa tornata elettorale, congiungere la nostra lista con quelle del resto della sinistra. Questo in buona parte perché essa si è dimostrata più che ambigua sulla questione della neutralità. Il PS addirittura vuole promuovere l’integrazione della Svizzera nell’Unione Europea, cosa per noi inaccettabile.
Per comprendere appieno la nostra decisione, occorre gettare uno sguardo su quanto accaduto nei mesi scorsi. Come Partito Comunista da sempre dobbiamo subire le calunnie dei media e anche, purtroppo, di parte della sinistra. Ma da febbraio 2022 a questa parte, la situazione è chiaramente peggiorata e questo unicamente perché abbiamo detto e tutt’ora diciamo che il conflitto in Ucraina non può essere ridotto a una questione da tifo da stadio, che la situazione è più complessa di come la descrivono i media e che lì, in Donbass, il governo ucraino ha bombardato la popolazione per otto lunghi anni, nel silenzio quasi totale dei sinceri democratici occidentali. Ci attaccano perché diciamo che il governo ucraino non è democratico, come dimostra la messa al bando di tutta l’opposizione e la feroce repressione che subiscono i comunisti e antifascisti dal 2014 a questa parte, di cui l’esempio più lampante sono i fratelli Kononovich, che attualmente si trovano ancora agli arresti domiciliari e devono subire continue minacce, aggressioni e varie torture psicologiche. Ci attaccano anche perché non vogliamo piegarci agli interessi di UE e NATO, mentre il resto della sinistra svizzera vuole sempre più sanzioni, sempre più UE e ultimamente i socialdemocratici svizzeri addirittura si sono detti a favore della riesportazione di materiale bellico, cosa in completa contraddizione con la tradizione politica della sinistra. Proprio per queste divergenze a livello internazionale, PS e Verdi avevano escluso fin dal principio qualsiasi forma di collaborazione alle ultime elezioni cantonali, per poi però tornare, nei mesi scorsi, a chiederci di sostenerli per queste elezioni federali, proprio dove la politica internazionale e la questione della neutralità sono di centrale importanza.
Per noi comunisti una congiunzione con queste liste sarebbe stata dunque più che incoerente. Anche per questo motivo ci presenteremo soli, così da poter offrire un’alternativa seria e coerente che si impegni per la difesa della neutralità e della sovranità della Svizzera. Il 22 ottobre votiamo la lista 13 No UE – No NATO.