Claudio Cattori, Bellinzona
Tra i temi che dovranno essere affrontati con serietà a Berna nella prossima legislatura c’è senz’altro quello dello spopolamento delle zone più periferiche del Ticino, come la Verzasca, l’Onsernone e la Lavizzara. Rischiano di diventare dormitori senza posti di lavoro e autonomia decisionale.
La verità è che la politica non si interessa a sufficienza di queste zone, per le quali ora è necessaria una strategia apposita per mantenerle vive e attrattive. Pensiamo ai moltiplicatori comunali, per forza di cose sempre più alti di quelli delle città. Mancano strutture adeguate ad accogliere le famiglie, come per esempio scuole elementari, asili nido e servizi dopo scuola. Senza un sostegno adeguato, continuerà l’esodo dei giovani verso i centri urbani, alla ricerca di maggiori servizi e vantaggi fiscali.
L’unico politico che nel corso degli ultimi anni si è battuto in favore delle nostre valli e delle regioni alpine, compreso quindi tutto il tema degli alpeggi, è stato il consigliere nazionale Fabio Regazzi, che ancora di recente è riuscito a convincere i suoi colleghi alle Camere federali della necessità di approvare una modifica della legge sulla pianificazione del territorio che disciplina gli interventi sui rustici, oggi assolutamente burocratica e troppo restrittiva.
Proprio per il suo impegno nei confronti delle realtà ticinesi più in difficoltà e a favore del nostro territorio, non ho nessuno dubbio nel sostenere Regazzi al Consiglio degli Stati.