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MATTIAS CODONIPalestina: si ritorni alla neutralità come mezzo per costruire la pace!

15.11.23 - 09:57
Mattias Codoni - Membro del Coordinamento della Gioventù Comunista
Foto Gioventù Comunista
Fonte Gioventù Comunista
Palestina: si ritorni alla neutralità come mezzo per costruire la pace!
Mattias Codoni - Membro del Coordinamento della Gioventù Comunista

Il 15 novembre 1988, dunque esattamente 35 anni fa, fu dichiarata l’indipendenza della Palestina, che però tutt’ora non viene riconosciuta dalla Svizzera. In tutti questi anni, il popolo palestinese ha dovuto subire angherie di ogni tipo e le immagini che giungono ormai da più di un mese da Gaza hanno qualcosa di agghiacciante. 

In occidente, purtroppo, sembra si abbia preso la decisione di lasciar compiere a Israele un vero e proprio genocidio ai danni del popolo palestinese. Ma questo processo non è iniziato il 7 di ottobre 2023, bensì è un genocidio silenzioso che dura da ormai più di 70 anni, da quando l’occidente decise di creare uno stato là dove viveva da sempre un altro popolo. L’espansionismo e le violenze del regime sionista hanno generato altra violenza in risposta ad essa, e questi 75 anni di violenze hanno creato la situazione attuale.

Ma se conoscere la storia di come si è arrivati a questo vero e proprio disastro è importante, importante è ancor di più giungere al più presto ad una soluzione. Bisogna fermare tutto ciò: distruggere un intero popolo mietendo vite innocenti e distruggendo le loro case, edifici civili e obbligarlo a lasciare la propria terra si chiama genocidio!

La Svizzera, dal canto suo, può e deve agire in favore della pace. Ma a Berna sembra che si abbia non solo optato per chiudere entrambi gli occhi di fronte a questo massacro, ma di aver anche intenzione di sostenere Israele in questo crimine. Lampanti sono le dichiarazioni di Ignazio Cassis a nome del Dipartimento degli Affari Esteri, che afferma molto elegantemente che la Svizzera non chiederà il cessate il fuoco. Affermazione che equivale a legittimare Israele a fare del suo peggio nei confronti dei palestinesi (ma anche dei civili israeliani che si oppongono a questo massacro).

Purtroppo noto a malincuore, e anche con una profonda vergogna, che in Svizzera si sta perdendo la tradizione diplomatica e di promozione della pace attraverso la mediazione. Mai la Svizzera si è così apertamente schierata contro la pace come negli ultimi 2 anni. 

Per quanto mi riguarda, mi auguro che al più presto a Palazzo Federale si prendano delle decisioni meglio ponderate e soprattutto nel rispetto della nostra tradizione diplomatica, ma anche della nostra sovranità nazionale. Non possiamo farci certo dettare la politica estera da Washington o da qualsiasi altra nazione ovunque essa sia!

Mi auguro di vedere la Svizzera riconoscere lo Stato di Palestina (come già altri 130 Paesi fanno) e mantenere il proprio status di neutralità non schierandosi a sostegno di Israele (colpevole di innumerevoli crimini di guerra e di apartheid, come anche attestato dall’ONU).

La priorità resta fermare Israele e questo massacro, e come Svizzera sono sicuro che possiamo fare la nostra parte affinché ciò avvenga. Per portare questo argomento a Berna è necessario più che mai far sentire la voce del popolo. Perciò vi invito caldamente a firmare la petizione su Campax che la Gioventù Comunista ha lanciato in favore della Palestina e della neutralità svizzera, chiamata “La Svizzera riconosca l’indipendenza della Palestina!” e che trovate a questo link: https://act.campax.org/petitions/la-svizzera-riconosca-l-indipendenza-della-palestina.

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COMMENTI
 

pegis 1 anno fa su tio
Per una pace veramente duratura, questi due popoli (dispiace dirlo e certamente non é bello) bisogna chiamare i cinesi e fare costruire una grande muraglia. Lo so che tanti non sono d'accordo (io compreso) ma non c'è altra soluzione per fermare questo sterminio di gente innocente. Nessuno dei 2 ha torto e nessuno dei due ha ragione, senza mura continueranno ad ammazzarsi, con o senza guerra.

Raptus 1 anno fa su tio
...mi chiedo perche' , quando c'e' un articolo sul Tio che riguarda profughi, immigrati o atti commessi da criminali vari non e' permesso commentare ..... Giornalisti leggermente di parte ? Bah .... cmq sia, e' poco corretto... o tutto o niente ...

vulpus 1 anno fa su tio
Forse prima di sproloquiare su certe situazioni, bisognerebbe vederle da vicino. Si continua a chiedere non la pace, ma una certa pace. La situazione è concreta . lo stato di Israele esiste ed è riconosciuto da tutti. Bisognerebbe chiedere a chi vuole una certa pace , come mai non si condanna quella massa di briganti che continua a farsi scudo del popolo palestinese per compiere efferrati delitti. Bisogna anche constatare che nessuno finora ha deplorato o condannato l'azione in corso finalizzata ad azzerare il terrorismo di Hamas. Tutti , amici e nemici di Israele stanno delegando , anche tacitamente , la patata bollente agli israeliani, auspicando che facciano in fretta ed una volta per tutte, in quanto tutti temono di ritrovarsi confrontati con questo estremismo da esportazione.

Nonna Sintetica 1 anno fa su tio
Essere a favore della pace, secondo me, significa non schierarsi per nessuna delle "due" parti in causa, se non da quella del dialogo e della pace. A parole è facile a dirsi, nei fatti è molto più complicato: questioni di mentalità, questioni storiche (bisogna andare più indietro di 70 anni!) e di religioni diverse. Pensate solo quanto è difficile mettersi in mezzo per fare da pacere tra due persone che stanno litigando, ognuno avrà sempre le proprie ragioni, ma se non si scende ad un compromesso (da entrambe le parti) non sarà mai possibile riappacificarsi. Questo non significa che non sia possibile, ma bisogna tenere conto di tutto quello che c'è sulla bilancia, dalle varie parti e... trovare insieme (le due parti) una soluzione. Schierarsi con l'uno o l'altro non fa altro che peggiorare le cose. La vera domanda è: cosa può fare ognuno di noi per aiutare questi popoli a stabilire la pace?

Matan 1 anno fa su tio
Ottimo articolo che condivido. Spero che quel regime israeliano finisca presto (attenzione.. non il suo popolo, ma chi lo governa). Ho firmato la petizione.

LoveYourCountry 1 anno fa su tio
Articolo completamente pro Palestina… non oggettivo… Il genocidio è iniziato molto prima del secolo scorso, quando gli ebrei furono costretti ad abbandonare le proprie terre a causa dell’impero ottomano… facile mettere in evidenza sono gli eventi pro Palestina… La Svizzera ha fatto bene a non riconoscere la Palestina fino ad ora, ed è giusto fermare Hamas. D’altra parte bisogna trovare una soluzione diplomatica per creare uno stato palestinese, ma bisogna definirne i confini.. quelli attuali non risolverebbero il problema in modo permanente!!

Matan 1 anno fa su tio
Risposta a LoveYourCountry
Mi spiace ma anche ma il tuo commento è fuorviante. Gli ebrei hanno sempre vissuto come popolo nomade e non hanno mai avuto un territorio fisso, come raccontato dai antichi Egizi (prima testimonianza di un popolo ebreo). Gli ebrei hanno vissuto in tutta l'Europa e in medio oriente in varie nazioni. Nei anni sono stati accolti e perseguitati in base al periodo storico e dalla nazione che gli ospitava. L'Impero Ottomano ha accolto molti ebrei in fuga (ad esempio, durante il XVI secolo, accoglieva molti ebrei che erano stati espulsi dalla Spagna durante l'Inquisizione). Come ultima ma non meno importante, non confondere comunque la popolazione ebraica con il regime di Israele che non è la stessa cosa, nonostante in Israele il 75% della popolazione è ebraica.

Mat78 1 anno fa su tio
Risposta a Matan
Mai letto tante sciocchezze tutte assieme. I popolo di Israele è stato deportato più e più volte. Non è vero che è un popolo nomade. Nomade lo diventi se ti deportano. Leggi qualche libro di storia che non sia palesemente di parte. Nel 1'200 AC c'erano già dei regni ebraici in Palestina, poi Nabucodonosor li ha deportati. I palestinesi come popolo esistono da molto meno tempo. L'Islam è del VI secolo!

Matan 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
Scusa Mat78... ma bibbia o altre fonti religiose le prendo molto con le pinzette. Gli egizi scrissero per primi (per quello che ci è giunto fino ad oggi) dei ebrei, e di fianco al simbolo che viene associato a ebrei hanno proprio messo il simbolo che indica popolo di piccoli insediamenti/comunità. Non esiste nessun riferimento certo a quale sia stata la posizione di queste comunità. Quindi a livello storico non si conosce bene quale siano state le loro vere origini. Sono stati accettati e cacciati da diverse nazioni nel arco dei millenni. Come ho scritto sopra dei avvenimenti tra Impero ottomano e Spagna. Se per te i reperti egiziani sono di parte? Può essere. Personalmente sono più propenso a credere a questa versione ma possiamo discutere. Poi come detto il popolo ebraico è una cosa, i sionisti sono altra cosa. C'è molto disapprovazione tra persone ebraiche e quello che fa Israele.

andrea28 1 anno fa su tio
Risposta a Mat78
scusa mat78 ma la storia del popolo ebraico, la Palestina o meglio Philistia (i Filistei) con cui entrarono in conflitto, la mezza luna fertile, Canan, Regno del nord, Regno del Sud, 930 a.C. qualche tempo prima che altre religioni prendessero piede...mai sentito nominare? Il problema che le due religioni o popoli rivendicano la stessa terra, altro che due tati indipendenti.

Mat78 1 anno fa su tio
Risposta a Matan
Tu trasudi ideologia, leggi un saggio di archeologia basto su fatti storici e riscontri scientifici, ti si aprirà un nuovo mondo, te lo assicuro.
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