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Andrea TogniBasta scegliere tra carriera o famiglia!

08.02.24 - 18:33
Andrea Togni, candidato PLR al Municipo di Lugano
Andrea Togni
Fonte Andrea Togni
Basta scegliere tra carriera o famiglia!
Andrea Togni, candidato PLR al Municipo di Lugano

Immagina un mondo dove equilibrare le responsabilità lavorative con i momenti preziosi in famiglia non sia più un'eccezione, ma la norma. Sarebbe fantastico. Forse utopico, poiché vedo mia moglie, un'imprenditrice di successo, cercare di bilanciare ogni giorno le scadenze con i sorrisi dei nostri figli. Non è un'impresa da poco, e so che non è sola in questa sfida, tutt’altro. Il 40% dei collaboratori del mio Gruppo sono professioniste straordinarie che ogni giorno dimostrano come la presenza femminile nel mondo del lavoro non sia solo necessaria, ma inestimabile.

A Lugano, si sono fatti passi importanti per supportare questa visione. Non basta! Ma grazie ai centri extra scolastici e agli asili nido, si sta lavorando per creare un ambiente in cui i genitori non devono sempre scegliere tra la carriera e i figli, ma possono eccellere in entrambi i campi. Che sia chiaro, questo è solo l'inizio.

La mia idea va oltre a ciò che si è realizzato sino ad oggi: immagina una società dove la deducibilità fiscale e la flessibilità degli orari di lavoro non siano più argomenti di discussione, ma realtà vissute ogni giorno. Dove il lavoro da remoto diventi un'opzione concreta per il genitore, indipendentemente dall'età dei figli, perché ogni fase della loro crescita merita attenzione, sostegno e presenza (soprattutto nell’adolescenza).

Questo non è solo un investimento nelle nostre famiglie, ma anche nel nostro futuro. Una società che valorizza la natalità e la famiglia è una società (ed un’economia) che cresce, prospera e si sostiene.

Grazie a questo tipo di approccio, si deve innescare a tendere un processo virtuoso e ancor più marcato. Il 36% dei diplomati USI Università della Svizzera Italiana (121 nazionalità presenti) decide di rimanere in Ticino finiti gli studi. Dobbiamo rendere Lugano un luogo accogliente nel quale ritenere studenti provenienti da fuori, ma ritengo ancor più importante incentivare i luganesi che si sono formati via dal Cantone a farvi ritorno. La città deve promuovere iniziative che inducano questi ultimi a scegliere le rive del Ceresio quale luogo per insediare la propria famiglia, costituire start-up, generare nuovi posti di lavoro ed economia: una prosperità che altrimenti nasce e cresce fuori dal nostro territorio.

Lo sviluppo del Parco Tecnologico del Ticino (o Tecnopolo) si concentra su settori come la biotecnologia, la tecnologia medica, l'informatica e la comunicazione, e mira a facilitare il trasferimento di tecnologia e conoscenza tra università e industria. Fornisce spazi per uffici e laboratori, servizi di supporto alle start-up e alle imprese innovative, e promuove la collaborazione tra imprese, istituti di ricerca e il settore pubblico.

L'obiettivo è quello di creare un ecosistema innovativo che attragga investimenti e talenti nel Cantone Ticino, contribuendo alla crescita economica e alla creazione di posti di lavoro nel settore ad alta tecnologia. Questo si allinea bene con gli interessi di promozione economica e attrazione di imprese e famiglie nella regione.

Con visione, possiamo rendere questo equilibrio non solo possibile, ma ordinario. Ci vuole pragmatismo per costruire una comunità che abbracci e promuova la conciliabilità lavoro-famiglia, per noi e per le generazioni future, ma sono convinto che Lugano abbia tutti gli elementi per incoraggiare politiche che permettano di guardare al futuro con costruttività ed ottimismo.

Andrea Togni, candidato PLR al Municipo di Lugano

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COMMENTI
 

S.L. 9 mesi fa su tio
Di tutto un po’…. Per farsi eleggere, anche solo in consiglio comunale, ci vorrebbe un po’ di umiltà!

Marco2023 9 mesi fa su tio
auguri...

GruetliWSAAWF 9 mesi fa su tio
Si certo. Si immagini quello che può accadere in ospedale: medici e infermieri che riducono il loro tempo di lavoro, nessuna voglia di restare al lavoro per via delle “ore supplementari”, decadenza per il seguito dei pazienti, trasmissioni su trasmissioni tra differenti cambi di équipes per i pazienti, poco continuum nelle cure, poco investimento per il mestiere nella sanità. E questo vale sia per i pazienti con assicurazione comune che privata. Non generalizzerei per tutti i mestieri. E come dice Lei, utopico. Meglio, distopico.
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