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Morbio2030, Sinistra e VerdiPozzo Polenta: «Comincino subito i lavori di risanamento»

10.02.24 - 13:27
I gruppi Morbio2030 e Sinistra e Verdi di Balerna.
Ti Press archivio
Fonte Gruppi Morbio2030 e Sinistra e Verdi di Balerna
Pozzo Polenta: «Comincino subito i lavori di risanamento»
I gruppi Morbio2030 e Sinistra e Verdi di Balerna.

Attualmente metà delle sostanze inquinanti scoperte nel 2008 nel terreno e nella falda del Pozzo Polenta si sta disperdendo a valle del sito contaminato: il pompaggio predisposto come misura di primo intervento non è sufficiente per contenere l’ingente inquinamento.

Si è inoltre scoperto che per anni vapori di benzina hanno continuato a fuoriuscire dagli impianti della stazione di benzina, aggravando l’inquinamento. Tutto questo non è ancora stato né affrontato, né risanato, a causa dei ritardi della procedura amministrativa.

Tutto questo rimarrà purtroppo impunito a causa della caduta in prescrizione della procedura penale. A fronte di una situazione tanto grave, i gruppi Morbio2030 e Sinistra e Verdi di Balerna chiedono maggiore trasparenza e l’inizio urgente dei lavori di risanamento. I due gruppi sono ora più che mai determinati a rivendicare il risanamento completo del sito e il mantenimento delle zone di protezione.

I gruppi Morbio2030 e Sinistra e Verdi di Balerna sono dell’avviso che sia un diritto della popolazione essere informata su quanto sta accadendo attorno al Pozzo Polenta e sui ritardi inammissibili subiti dalla procedura per il risanamento. È il momento di mettere l’interesse pubblico al primo posto.

Dal giorno della scoperta dell’inquinamento che ha decretato la perdita dell’unica captazione di Morbio sono passati ben 16 anni. Sono stati anni segnati da disguidi incredibili, a cui ha contribuito persino la Procura, e da estenuanti lungaggini orchestrate dal gestore della stazione di benzina, situata in territorio di Balerna, e dai suoi avvocati, a suon di ricorsi e addirittura impedendo l’accesso alla struttura per lo svolgimento delle indagini. Ancora una volta gli interessi economici di pochi hanno prevalso sull’interesse pubblico e sulla protezione dell’ambiente.

Riguardo ai contenuti della marea di carta prodotta, purtroppo da parte dei due Municipi non è mai giunta un’informazione attiva al Consiglio Comunale, e ancor meno alla popolazione. Il poco che si è potuto sapere in tutti questi anni è sempre giunto con il contagocce e in termini molto generici, solo su sollecitazione di interpellanze o interrogazioni. Soprattutto, non è trapelato nulla circa i contenuti di un recente documento con cui il Dipartimento del territorio intima alla stazione di servizio di allestire la prima fase del progetto di risanamento entro il 30 aprile 2024. Intimazione contro cui la suddetta società ha nuovamente inoltrato ricorso, evidentemente al solo scopo di ritardare la procedura.

Stando a quanto rivelato dal settimanale L’Informatore, in questo documento risultano fatti accertati gravissimi, tanto che il Dipartimento del territorio torna a sottolineare l’urgenza del risanamento. Urgenza dovuta, oltre che all’importante quantitativo di benzina già entrato nel terreno e nella falda acquifera, anche al fatto che fino al 2021 vapori di benzina hanno continuato a propagarsi nel terreno e nella falda, aggravando l’inquinamento iniziale. È una rivelazione che lascia l’amaro in bocca, perché alla negligenza sembra aggiungersi l’intenzionalità, e questo rende ancora più intollerabile il fatto che il procedimento penale sia stato lasciato cadere in prescrizione nel 2015.

Lo stesso documento fa tuttavia anche rinascere una certa speranza. Il Dipartimento del territorio prevede infatti come obbiettivo finale del risanamento l’eliminazione completa delle sostanze inquinanti e il rispetto dei valori di potabilità dell’acqua. Si dovrà inoltre procedere allo smantellamento della stazione di benzina e alla rimozione di tutte le sottostrutture suscettibili di costituire una fonte di inquinamento. Il Cantone riserva comunque la possibilità di stabilire un obiettivo di risanamento meno esigente, nel caso in cui il Comune di Morbio Inferiore dovesse effettivamente e formalmente rinunciare al proprio pozzo di captazione.

Morbio2030 e Sinistra e Verdi di Balerna, che hanno sempre difeso il mantenimento delle zone di protezione e di tutta la zona verde ancora presente, e la preservazione del Pozzo Polenta, sono ora più che mai determinati a rivendicare il risanamento completo del sito e il mantenimento delle zone di protezione. Lo scopo deve essere quello di tornare un giorno a captare l’acqua, per scopi potabili o almeno per un uso agricolo.

Il Cantone ha sempre affermato che spetta al Comune di Morbio decidere se mantenere le zone di protezione, e che il Legislativo potrà farlo in occasione della prevista pianificazione intercomunale Serfontana-Bisio. Morbio2030 e Sinistra e Verdi di Balerna affronteranno questa importante sfida in difesa del Pozzo Polenta ricorrendo a tutti gli strumenti democratici a loro disposizione, se necessario fino al referendum per coinvolgere la popolazione.

Aggiornare le zone di protezione dopo anni di incuria non sarà facile tecnicamente e finanziariamente, ma di certo non è impossibile: tutto dipende dalla volontà politica, dal coraggio e dalla lungimiranza di chi adotterà le decisioni, e soprattutto da quanto valore si saprà dare alla nostra acqua. Il fatto che il Dipartimento del territorio preveda di restituirle la potabilità, è già un gran passo avanti, se si considera che l’opinione finora prevalente dava il pozzo come irrimediabilmente compromesso dall’inquinamento.

Bisognerà intraprendere una discussione con il Cantone e con la Confederazione, affinché sostengano il Comune di Morbio in questo arduo compito, concedendogli un lasso di tempo adeguato e proporzionato alla difficoltà dell’impresa. Questo ci sembra moralmente doveroso soprattutto verso la popolazione di Morbio Inferiore, che ha subito per anni uno scempio del suo territorio, danni e spese.

Doveroso anche alla luce del cambiamento climatico e della carenza d’acqua sempre maggiore, che devono spingerci a conservare il più possibile tutte le nostre fonti locali. Anche perché l’acqua del futuro acquedotto a lago, oltre a essere più cara, porta con sé nuovi problemi, tra cui la forte presenza di microplastiche e cianobatteri riscontrate nel lago, e rischia di essere meno sicura di quanto ci è stato finora assicurato. Balerna-Morbio Inferiore, 10.02.2024 Morbio2030 Sinistra e Verdi di Balerna

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