di Giovanna L., cittadina di Lugano *
LUGANO - Sono invalida e prossima alla pensione. Ho una causa aperta con un'autorità a Lugano. E non posso permettermi un avvocato. L'assistenza giudiziaria è garantita d'ufficio solo per i casi penali. Sono preoccupata per il futuro.
Si taglia a destra e a sinistra. E temo che un giorno mi taglieranno anche le complementari. Sono ticinese e mi sento straniera nel mio Cantone. Come se nessuno mi desse delle sicurezze. A me e al resto dei cittadini. Sto pensando di non pagare le tasse comunali, cantonali e federali 2022. E nemmeno la tassa di circolazione. Sono anni che chiedo aiuto su più fronti. E ricevo solo risposte generiche. O addirittura negative. Eppure vedo che si spendono milioni di franchi per questioni non prioritarie.
A volte mi sembra che dall'alto vogliano farci passare per ignoranti.
Tra un po' finirò in AVS. Mi è già stato detto da parte dell'Istituto della Previdenza Cantonale che la mia pensione verrà diminuita. Quindi automaticamente sarò sempre più a carico della prestazione complementare. Dal momento che anche il problema della cassa malati non viene risolto è ragionevole pensare che farò sempre più fatica.
Intanto c'è ancora chi pensa che in Ticino la povertà non esista.
(* Vero nome noto alla redazione)