«Una proposta ancora più preoccupante data la situazione geopolitica attuale».
BERNA - È notizia degli ultimi giorni che il Consiglio federale vuole rendere più difficile l’accesso al Servizio civile, in particolare per chi ha già iniziato la Scuola reclute. Si tratta di una proposta profondamente antidemocratica, che non rispetta il diritto all’obiezione di coscienza e che si inserisce nel contesto di un continuo attacco al Servizio civile, iniziato già qualche anno fa.
La Gioventù Comunista (GC) si è in passato già più volte espressa contro simili misure e sottolinea dunque nuovamente la sua contrarietà a ogni tentativo di indebolire il Servizio civile. La proposta del governo svizzero è pienamente compatibile con la volontà di aumentare gli effettivi dell’esercito, con il processo di riarmo in atto e con i progetti d’invio di coscritti svizzeri all’estero per svolgere delle esercitazioni (ovviamente con la NATO), tutte misure contro cui si oppone la GC.
Il contesto storico e geopolitico attuale, caratterizzato dal pericolo concreto di una guerra di ben più ampie dimensioni rispetto a quelle attuali, rende però una simile proposta ancora più preoccupante. Il Consiglio federale sta infatti integrando sempre di più il nostro Paese nella NATO (in barba alla nostra storica neutralità), il che potrebbe in futuro comportare un coinvolgimento delle truppe svizzere in conflitti. Di fronte a tali scenari, il diritto all’obiezione di coscienza (anche e soprattutto per chi sta svolgendo il Servizio militare) prende un’importanza ancora maggiore. In conclusione, oltre a ribadire la sua contrarietà a tale proposta, la GC invita tutti i giovani a preferire fin da subito il Servizio civile e a rifiutare di servire un esercito sempre più servo della NATO.