L’annuncio apparso recentemente su un portale offre una retribuzione ben al di sotto della media nazionale
La storia che nel Ticino il salario mediano si attesti intorno a CHF 5'590.-- è un mito che sempre più spesso viene sfatato dalle offerte di lavoro pubblicate sui portali online. Ecco l’esempio di un famoso marchio della moda (brand Sportswear Italiano dal 1971) installatosi in un noto Factory Stores del Mendrisiotto.
L’annuncio è apparso recentemente sul portale Indeed, offre una retribuzione ben al di sotto della media nazionale e si trova verosimilmente fuori dai parametri contrattuali definiti dalla commissione paritetica del Factory Stores.
L'offerta di lavoro richiede un profilo m/f, laureato da meno di 12 mesi, altamente motivato e organizzato, con competenze linguistiche eccellenti in inglese e possibilmente in francese e/o tedesco. Le responsabilità includono la gestione delle attività di back office, il supporto al cliente, la collaborazione con altri dipartimenti per garantire una comunicazione efficace e un flusso di lavoro efficiente. Questo richiede competenze notevoli, precisione e attenzione ai dettagli, oltre a una forte orientazione al cliente e capacità di problem-solving.
Tuttavia, nonostante le competenze e le responsabilità richieste siano significative, la retribuzione offerta oscilla tra CHF 1'000.00 e CHF 1'200.00 al mese per un contratto della durata di 6 mesi. Questa retribuzione è ben al di sotto di qualsiasi standard accettabile, rappresentando un esempio lampante di spregiudicato dumping salariale.
È essenziale sottolineare che un salario così basso non è solo inaccettabile, ma anche dannoso per l'economia locale e per il benessere e la dignità dei lavoratori. Un salario inadeguato può portare a condizioni di vita precarie, umiliazione e disuguaglianza economica.
Contrariamente alla narrazione che il Ticino offra salari mediani di CHF 5'590.--, queste offerte di lavoro evidenziano una realtà spesso ben diversa, in cui le aziende cercano di massimizzare i propri profitti a spese dei propri dipendenti, soprattutto dei giovani appena entrati nel mondo del lavoro.
In conclusione, è fondamentale che gli organismi di sorveglianza e vigilanza preposti o cantonali smascherino e contrastino queste pratiche di sfruttamento salariale, promuovendo una cultura del lavoro equo e dignitoso. Come nel resto della Svizzera, anche le aziende che risiedono in Ticino devono riconoscere il valore dei propri dipendenti e offrire salari adeguati che riflettano le competenze, le responsabilità e l'impegno richiesti per svolgere un lavoro in modo professionale e efficace.